Cristo tra angeli e Santi
predella,
La predella è ciò che resta di un'ancona in marmo andata distrutta in circostanze non chiarite. Da sinistra a destra, si sviluppa una serie di sette figure a mezzo busto: un angioletto che tiene nella mano sinistra una un ramo di rose; un santo (forse S.Bassiano, dato che l'altare, come dice anche il Castelli nella sua "Visita", era "sub titulo Sancti Sebastiani"); Cristo fra l'Addolorata e San Giovanni Evangelista; infine Sant'Agnese e la Maddalena. Dietro le teste di queste figure si sviluppa un fregio floreale
- OGGETTO predella
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MATERIA E TECNICA
marmo/ doratura/ intaglio/ pittura/ scultura
- AMBITO CULTURALE Bottega Parmense
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La predella venne alla luce nel 1906, poiché fino a questa data era rimasta coperta da sovrastrutture barocche. Il committente dell'opera fu Girolamo Bernieri (per la sua arca posta nella cappella si veda scheda n. 479. Nel rogito redatto dal notaio Pavarani e datato 21 aprile 1481 conservato presso l'Archivio Notarile di Parma, si legge che l'ancona era stata fatta eseguire da Girolamo, anche se non si specifica la data). La cronologia dell'esecuzione va dunque posta fra il 1456 (anno della morte di Antonio Bernieri) ed il 1481. E' opera di scultore locale attardato, che predilige pose formali, gesti bloccati, una linea rigida del modellato. I capitelli, che evocano lo stile ionico, sono quattrocenteschi (come dimostra, oltre l'evidenza materica e stilistica, anche lo stemma loro sottostante) e solo un esplicito richiamo all'antico. Lo stemma in questione è un richiamo, sintetico ma efficace, del motivo a scacchi presente presente nella fascia inferiore del blasone Bernieri. Per quel che concerne la parte figurativa , quella che vede succedersi sette mezzibusti scolpiti in posa frontale, è stato fino ad oggi avanzato dalla critica un discorso di tipo più che altro stilistico; infatti, la fonte che più di tutte potrebbe aiutare a dirimere la vicneda critica di questo monumento, cioè il rogito notarile del 1481 (oggi in Archivio di Stato), si limita a citare l'atto di esecuzione dell'opera per ordine del committente, senza fare menzione dell'artista incaricato di eseguirla. A rendere ulteriormente complicata la lettura della predella, si aggiunge la sua collocazione in un altare (composto nel 1907) che vede la giustapposizione forzata di pezzi fra loro diversi per età e funzionalità: i due telamoni antelamici, i capitelli, la predella
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142415
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0