decorazione pittorica di Biagetti Biagio (sec. XX)

decorazione pittorica, 1918 - 1923

La parete sinistra presenta la stessa costruzione a trittico: in essa si celebra la vittoria delle armi rappresentate da un corteo trionfale. Nella lunetta troneggiano le rappresentazione della Giustizia e della Pace, divise da una spada che la mano di Dio impugna, circondata da una corona floreale e da una luce irridescente. Sulla sinistra una famiglia di contadini mostra i frutti del raccolto; a destra due poderosi operai forgiano, sull'incudine, il ferro che riflette i loro volti. Al di sotto gli angeli della vittoria danno fiato alle trombe: il genio d'Italia, giovane a cavallo con la bandiera nazionale che sventola, è scortato da un seguito di fanciulle rivestite da leggeri abiti, con il capo di ghirlande, personificazioni delle città italiane che reggono tra le mani modellini dei monumenti più significativi

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Biagetti Biagio (1877/ 1948): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per iniziativa dell'Arcivescovo di Parma Guido Maria Conforti, la cappella Baiardi (vi si conservava un elegante altare eseguito su disegno dell'Albertolli nel 1783 e qui trasportato, per volere degli stessi Baiardi dalla chiesa di S. Pietro Martire, nella quale avevano una cappella ed una tela rappresentante "S. Maria Maddalena che ascende al cielo" ascritto al Mona dal bertoluzzi o al Mulinaretto dal Donati) venne dedicata ai parmigiani caduti nella prima guerra mondiale, col consenso del patrono conte Ing. Berengario Baiardi, che così ricordava l'unico figlio maschio Artaserse, morto proprio in quel frangente: l'approvazione del progetto avvenne il 19 maggio 1919. Ad istoriare le pareti della cappella si chiamò il pittore marchigiano Biagio Biagetti, discepolo dello Seitz ed impegnato in quegli anni proprio con il maestro nella decorazione della Basilica di Loreto. Il Biagetti, membro della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon, direttore dal 1921 della Pinacoteca Vaticana, è soprattutto noto come scrittore d'arte (indicativi per la comprensione delle sue opere sono le sue memorie pubblicate nella rivista Arte Cristiana). La sua pittura, forse troppo eccessiva nella decorazione e satura di una manierata religiosità sembra ispirarsi alla tavolozza simbolica di Puvis de Chavannes. Un disegno piatto abbinato a colori pallidi conferiscono all'insieme un'intonazione del tutto cavalleresca: alla finezza quasi d'arazzo e da miniatura completa la volta, divisa in quattro vele da ampie modanature ed irrealmente pensata come un cielo punteggiato di stelle
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142374B
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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