S. Bernardo benedice le truppe prima della battaglia di San donnino

rilievo, 1544 - ante 1548

Il rilievo raffigura a sinistra la figura del santo in abiti vescovili, con la mano destra in atto di benedire, nella mano sinistra il pastorale e un putto che gli solleva il manto. Ai piedi del santo una donna inginocchiata depone a terra un elmo, mentre dietro di lei due soldati si abbracciano; intorno sono figure di uomini e sullo sfondo architetture con archi e colonne a bassissimo rilievo

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Spani Prospero Detto Clemente (1516/ 1584): scultore
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Bernardo degli Uberti (1060-1133) divenne vescovo di Parma nel 1106. Fu canonizzato nel 1139: proprio in quell'anno fu inumato nella cappella ancora oggi dedicata al suo culto. Nel 1439 venne eretto un primo monumento funebre e fra il 1460 e il 1492 gli venne dedicato un altare; all'inizio del '500 si era stabilito di erigergli un nuovo monumento che fungesse da sepolcro e da altare. Gianfrancesco d'Agrate fu chiamato nel 1519 dai fabbriceri della cattedrale per recarsi nel veronese per rifornirsi di 36 pezzi di marmo necessari alla costruzione del monumento. Non è chiaro se gli fu anche affidato il progetto e l'esecuzione del monumento, che a causa della difficile congiuntura politica non fu realizzato in quegli anni. I lavori ripresero, infatti solo a partire dal 1544, quando fu firmato un nuovo accordo con Prospero Sogari Spani e con il cugino Gerolamo. Nella convenzione i fabbriceri del Duomo chiedevano agli scultoti di "fare la sepoltura di S. Bernardo, secondo il dissegno fatto da maestro Geronimo Bedolo pittore". Al Bedoli fu fatto, proprio in quell'anno, un pagamento "per li molti dissegni fatti per la sepoltura" e per "essere andato a Rezo dalli maestri tagliapietra" (gli Spani), i quali con la già citata convenzione ebbero l'incarico di scolpire l'arca, le decorazioni e le figure entro il termine di tre anni e per cui ricevettero 220 scudi d'oro. Furono necessari quattro anni per portare a termine l'impresa: le reliquie di S. Bernardo furono translate solennemente nel nuovo sepolcro l'8 luglio 1548, come ricordato nella lapide commemorativa posta sulla parete sinistra del sepolcro. La sistemazione originaria fu sensibilmente alterata nel 1720, così come documentato dalla lapide posta sulla parete destra del monumento che ricorda la nuova costruzione dell'altare. Del monumento cinquecentesco rimangono la statua del santo, i due putti con il vaso e il rilievo con "S. Bernardo in atto di accogliere gli ossequi del suo divoto popolo" (Affò, ms della seconda metà del del sec. XVIII, c. 117, Vita di S. Bernardo degli Uberti). Tutti gli altri elementi, compreso il rilievo con "Cristo deposto", sembrano risalire ai lavori di ristrutturazione. I lavori di rinnovamento alla cappella ebbero luogo durante il vescovado di Camillo Marazzini (1711-1760) e vi partecipò finanziariamente l'ordine vallombrosiano, a cui era appertenuto il santo. Non si sa a chi furono affidati i lavori: i caratteri stilistici dei marmi settecenteschi sembrano suggerire il nome di Goiulio Mozzani, al servizio dei Farnese a partire dal 1712 (cfr. monumento a Elisabetta Farnese a Borgotaro, Parma)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800134727
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Spani Prospero Detto Clemente (1516/ 1584)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1544 - ante 1548

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'