Storie della vita di S. Andrea// Storie della vita di S. Cristoforo// Storie della vita di S. Caterina

dipinto post 1425 - ante 1462

Cappella con volta eptagona divisa in spicchi irregolari da costoloni che si riuniscono nel centro in un rosone dorato su cui è scolpito lo stemma di Cristoforo Valeri (aquila nera ad ali distese in campo dorato, nella parte superiore; tre gigli in campo azzurro, nella parte inferiore). Ogni vela presenta, racchiusi in ovati, alcuni fatti principali della vita della Vergine disposti senza successione logica. Lungo le pareti si snodano invece le vicende dei tre Santi titolari della cappella: sulla parete destra le "Storie di S.Andrea", su quella di sinistra le "Storie di S.Cristoforo" e su quella centrale, tra le due finestre ogivali contornate da tondi con volti di personaggi biblici (Giaele, Ruth, Michea, Amos,etc.), le "Storie di S.Caterina". I pilastri che sorreggono l'arcata della cappella sono decorati esternamente da motivi vegetali, busti di Santi e merli (simbolo della famiglia Valeri) con il motto "Je attend la Dieu merci"; esternamente a destra dal basso appare la figura colossale di S.Cristoforo, al di sopra lo stemma di Cristoforo Valeri con monogramma "XP" ed infine la rappresentazione della Giustizia (donne con abito e manto bianco, ali e corona imperiale sul capo; con la mano destra stringe la spada e con la sinistra sorregge un libro in cui si legge IUSTICIA)

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI De Grossi Bartolino (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Visitando nel 1578 la cappella Valeri (dedicata ai Santi Andrea, Caterina e Cristoforo), il vescovo Castelli segnalava come "utrumque altaris latus Sanctorum imagines in parietibus pictae ad sex menses restaurentur" (Visitatio..., I, p. 57). Gli affreschi con le "Storie dei Santi Andrea, Caterina e Cristoforo", encomiabilmente descritti dallo Scarabelli nel 1840 (Santuario dei Valeri..., pp. 60-82), rimasti scialbati fino allo scadere del 1830 (anno in cui cominciarono i lavori di "disbiancamento" terminati nel 1839, in Scarabelli 1840, p. 73), presentano, allo stato attuale, pesanti lacune soprattutto lungo la parete frontale in corrispondenza delle vicende legate alle "Storie di S.Caterina" (per una dettegliata descrizione delle scene si veda ancora Scarabelli 1840, pp. 78-81). Secondo una tradizione (Bertoluzzi 1834, p. 101) ormai quasi completamente accolta dalla critica, ad esegurli sarebbe stato (dopo il 14 dicembre 1422, data del testamento di Cristoforo Valeri in cui sembra che i lavori della cappella non fossero ancora iniziati, in Zanichelli 1994, p. 22. La studiosa considera inacettabile tale datazione; si cfr. Pezzana 1837, II, pp. 226-227; Scarabelli 1840, p. 64; Allodi 1864, I, pp. 160 e sgg; Testi 1934, p. 128) Bartolino de'Grossi (per il Grossi, ritenuto non all'unanimità anche autore degli affreschi nelle cappelle del Comune e Ravacaldi sempre nel duomo parmense in Zanichelli 1994a, pp. 3-25, si vedano Grandi 1987, I, pp. 233-235 e scheda a cura di M.Medica, ibidem, II, pp. 571-572), artista documentato a Parma, città in cui godeva molto credito (Testi 1934, p. 128), dal 1425 al 1462. E' doveroso segnalare che negli ultimi anni la critica si è spesso soffermata a riflettere soprattutto sulla scelta effettuata da Bartolino nell'impaginare il racconto: analizzandone le strutture narrative si è così tentato di rintracciarne i possibili modelli anche attraverso il costante confronto con opere coeve al ciclo parmense (Matteucci 1988; Lollini 1989 che suggerisce interessanti paralleli con la miniatura; Zanichelli 1994). Continua la "descrizione": a sinistra dal basso: l'immagine dell'Apostolo Andrea, sopra lo stemma a rilievo dipinto di Andrea Valeri con il monogrammma "AN"; poi la rappresentazione della Prudenza (donna alata con tre volti: giovane, matura, anziana, che, con la mano destra impugna uno specchio e con la sinistra tiene un cero acceso, mentre sul libro che ha con sé si legge PRUDENCIA). Nella fascia del sottarco, in riquadri decorati all'antica, otto lacunari in cui è possibile riconoscere (grazie anche alla presenza di cartigli) da destra a sinistra i seguenti Profeti: Giacobbe, Isaia, Salomone, Mosé, Giosué, Malachia, Abramo e Daniele. Chiude il tutto un cancello in ferro a grata, munito alla sommità di uncini a punte e nel mezzo, al centro, lo stemma della famiglia Benassi (per lo stemma Benassi si veda la scheda n. 95). Gli affreschi subirono un primo restauro forse già all'epoca del Vescovo Castelli (1578); si ricorda che la scena del "Martirio di S.Andrea" ed altre storie vennero restaurate ad opera del pittore parmigiano Serapione Colombini nel 1840, mentre l'intera cappella venne completamente restaurata verso la fine degli anni '50 da Renato Pasqui (Bardini 1978). Oltre alla bibliografia già inserita, suggeriamo anche la consultazione di: Negri G., ne "Il Facchino. Giornale di scienze...", Parma 1839, a. I, 31 agosto, n. 35, p. 280; Allodi G. M., in "Gazzetta di Parma", 1839, n. 76, p. 326; Venturi A., in "Arte", III, 1900, pp. 374-379; Ricci A, Alessandro Araldi e Josaphat Araldi, in "Rassegna d'arte", 1903; Testi L., Pier Ilario e Michele Mazzola. Notizie sulla pittura parmigiana dal 1250 c. alla fine del sec. XV, in "Bollettino d'arte del M.P.I.", a. IV, n. 3, marzo 1910, p. 13, p. 18, p. 23 e p. 26 dell'estratto; Quintavalle A. C., in "Aurea Parma", 1959, p. 205 in nota; Quintavalle A. C., in "Arte in Emilia I", Parma 1960-1961, pp. 39-40; Quintavalle A. C., Parma, duomo e battistero, in "Tesori d'arte cristiana", 1966, p. 133
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800134552
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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