boccale, opera isolata di Baldassarre Manara (attribuito) - ambito faentino (prima metà sec. XVI)

boccale, ca 1530 - ca 1540
Baldassarre Manara (attribuito)
notizie 1529/ 1546-1547

Boccale con grande corpo ovoidale sormontato da un collo trilobato basso e robusto. Ansa piatta a forma di doppio nastro sovrapposto

  • OGGETTO boccale
  • MISURE Altezza: 35 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Faentino
  • ATTRIBUZIONI Baldassarre Manara (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il grande boccale presenta una decorazione figurativa variatamente eleborata. Nella zona anteriore, entro una cornice ovale, è raffigurata un’Adorazione dei Pastori, alla quale fanno da sfondo la capanna, un accenno di rovina archeologica e un paesaggio con lontani campi che si perde nell’azzurro. Lateralmente si collocano, invece, due imprese di Ercole, la lotta con il leone di Nemea e la lotta con il gigante Anteo. Al di sopra dei due episodi appaiono due scritte in lettere capitali, che si inseriscono nella raffigurazione con assoluta naturalezza e diventano parte integrante dell’immagine stessa. All’attaccatura inferiore dell’ansa, sottolineata da piccoli tocchi di colore, si trova uno stemma bipartito che fa riferimento alle famiglie cesenati Abati e Litta. L’artefice di questo pezzo è sicuramente Baldassarre Manara, il più noto di una famiglia di maiolicari faentini. L'Adorazione dei Pastori è ripresa da una stampa di Marcantonio Raimondi (A. Bartsch, Le peintre-graveur, Vienna, 1902-1921, volume 14, numero 16). La stampa, derivante, secondo Bartsch, dal Francia, ebbe molta fortuna e venne più volte utilizzata in ambito faentino. Per i due episodi con le fatiche di Ercole invece sono stati rintracciati confronti più generici in varie versioni incisiorie del Pollaiolo e di Giovanni da Brescia, sia pure con varianti negli atteggiamenti delle figure e nell’angolazione visuale scelta. Le scritte rendono palesi gli aspetti simbolici sottostanti al piano iconografico, che mette in rapporto la nascita di Cristo con le imprese di Ercole. Il parallelismo, già istituito in epoca carolingia, tra Cristo ed Ercole consolida l’interpretazione allegorica tipicamente umanistica delle “fatiche” quali caratteri distintivi del “Miles Dei”. Il genere dell’istoriato è qui rappresentato all’apice del suo sviluppo: l’aspetto figurativo ha in quest’oggetto una coerente e assoluta prevalenza. Sulla curvilinea superficiale del boccale si distendono le tre diverse scene, con un ritmo avvolgente che annulla le pur tenui censure. Di particolare interesse risulta l’intelligenza formale con la quale il ceramista ha messo in rapporto le raffigurazioni tenendo conto del fatto che la forma dell’oggetto richiede una fruizione non statica ma dinamica. Le parti figurative sono collocate entro settori ad effetto di sovrapposizione lenticolare, quello al centro è circolare e sormonta quelli laterali, che mostrano orizzonti dai profili che inarcano verso i lati. Quest’opera appartiene alla piena maturità dell’artista e rappresenta un punto di riferimento significativo nella produzione faentina della prima metà del Cinquecento. La piena padronanza dei mezzi espressivi traspare sia dalla composizione fluida e dagli accordi cromatici intensi e, nello stesso tempo, perfettamente misurati, sia dalla capacità di sorpassare l’atmosfera rarefatta delle più frammentarie storie precedenti per una più larga impostazione, attingendo direttamente alle novità figurative dell’umanesimo e dando loro una nuova e autonoma vita nello specifico del linguaggio ceramico. Gli stimoli pittorici si fondono qui con gli intenti decorativi e plastici in aspetti di pura morfologia ceramica. La finissima interpretazione della stampa dei Raimondi, adattata e completata in modo da invitare ad una lettura non solo statica ma che tenga conto della superficie fortemente convessa del boccale, che deriva dalla forma simbolica della sfera. (Riferimenti BIB: 00000152, 00000182, 00000173, 00000134)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800105170
  • NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1899
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di Ravenna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna Ferrara Forli'-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
    2015
  • ISCRIZIONI sopra Ercole e il leone di Nemea - ...deus.../ ...fort.../ ...a me.../ ...a.. - operatore museale - capitale - a pennarello - latino
  • STEMMI all'attaccatura inferiore dell'ansa - gentilizio - Stemma - Famiglie Abati e Litta - Stemma bipartito che fa riferimento alla famiglia Abati per la parte sinistra con un leone rampante sormontato da tre gigli, e alla famiglia Litta per la parte destra con una grata
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda catalografica (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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