reliquiario antropomorfo a mano,
1400 - 1499
la mano, sinistra, è eretta, ma leggermente rattrappita. L'ordinamento decorativo corrisponde a quello del reliquiario di S. Innocenza, con poche varianti, il reliquiario è formato da due lamine ora sigillate, ma apribili a libro su due piccoli cardini. Sul dorso è una finestrella traforata a croce greca entro un cerchio di fregi incisi sopportato dalla testa pure incisa di un genietto "grottesco" ali circonflesse. Sul palmo il medesimo cerchio crociato, lavorato a sbalzo su fondi bulinati, munito in basso di un piccolo segno di croce inciso. Il polso è segnato da numerose lineature orizzonati, chiuse in basso da piccoli segni calciformi sbalzati, e includenti la fascia iscritta, su fondo bulinato
- OGGETTO reliquiario antropomorfo a mano
- AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano-romagnolo
- LOCALIZZAZIONE Faenza (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE codesto reliquiario di S. Giustina, assieme all'altro reliquiario gemello di S. Innocenza, costituiva una coppia devozionale detta volgarmente "le mani sante", come tali venerate lungamente a Faenza. Il culto delle due reliquie risulta sin dal 1273 allorchè un certo Marsupino de' Bassi eresse loro un altare nella chiesa di S. Maria Foris Portam. Ma già prima si trovavano presso i camaldolesi di S. Ippolito, che ogni anno dovevano segnarle alla Confraternita di S. Matteo che le teneva esposte per tutta l'ottava di Pentecoste nella propria chiesa, già nell'odierna via Pier Maria Cavina. Fu per sgravarsi di un tale peso che i camaldolesi le avevano consegnate agli Avellaniti di S. Maria Foris Portam. La festività ebbe durata fino al 1748 circa, quando per inconvenienti insorti circa la venerazione, essa venne ad estinguersi. Col trasferimento degli Avellaniti alla chiesa di S. Maria Nuova già dei Gesuiti, i due reliquiari dovettero a loro volta qui passare. Nel 1856 però, il Babini, nel fare la storia dell'antica basilica faentina dichiara di non sapere "da chi al presente siano possedute". Ma pochi anni dopo, il Montanari, nella sua Guida del 1882, le indica in S. Maria Nuova. Da allora nessuno se ne era più occupato, quando alcuni anni fa il sottoscritto (A. Corbara) le ritrovò casualmente. Nuovamente nascoste nel più recente mutamento di parroco, nuovamente sono state rimesse in evidenza, sicchè si raccomanda la loro attenta custodia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800086663
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1972
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI polso - IUSTINAE. VIRGINIS . ET . MARTIRIS - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0