Sant'Apollinare

pala d'altare, post 1678 - ca 1690

Il santo vescovo, raffigurato a figura intera con il capo rivolto verso destra, occupa quasi interamente la scena. Gli abiti evidenziano la dignità episcopale. Con la mano destra sant'Apollinare benedice il modello della città di Ravenna, sostenuto da due putti alati. Sulla destra, un chierico inginocchiato sorregge una croce a doppia traversa. Dall'alto scende un angelo alato porgendo palma e corona, simboli del martirio

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Pasquali Filippo (1651/ 1697): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala raffigurante "Sant'Apollinare vestito degli abiti pontificali, con un chierico, e due puttini aventi in mano la città" è ricordata per la prima volta nel 1783 dall'abate Francesco Beltrami sull'altare della sagrestia dei canonici come opera di Filippo Pasquali. Difficile collocare con precisione cronologica la data di esecuzione del dipinto, sicuramente eseguito dopo il 1678, data di completamento della sagrestia dei canonici "edificata dal Cardinale Palluzzo Altieri Camerlengo di Santa Chiesa". Lo svolgersi del percorso artistico di Filippo Pasquali è ancora poco conosciuto, confortato da poche opere e da scarsi elementi documentari. Del pittore di origine forlivese sappiamo che fu discepolo di Carlo Cignani già dai tempi della decorazione delle lunette del portico dei Servi a Bologna. Seguì con ogni probaiblità il maestro in Romagna introno alla metà degli anni Ottanta, al momento del suo trasferimento a Forlì per dipingere la cupola della Madonna del Fuoco. Pasquali si mantiene sempre entro i limiti di una subalterna fedeltà rispetto alla maniera di Cignani, al quale non cessa mai di richiamarsi senza tuttavia raggiungere gli esiti di nitore classicistico del maestro. Al contrario, nelle poche opere rimaste, evidenzia una personale declinazione "provinciale" della maniera cignanesca caratterizzata da una più aspra durezza delle forme e da un cromatismo chiaroscurale che sfocia spesso in atmosfere di fosca cupezza. Il Sant'Apollinare, nella sua rigida austerità compositiva, è sicuramente una delle sue più felici prove e, oltre ai motivi stilistici, offre ulteriori spunti d'interesse anche per il modelletto della città sorretto dai due putti, probabilmente il primo esempio di "dedicatio" nella pittura ravennate di età moderna. Il punto di vista e la selezione dei monumenti operata dal Pasquali diventeranno per tutto il secolo successivo una sorta di stereotipo rappresentativo della forma urbana ravennate. Nel modellino è riconoscibile in primo piano la Porta Nuova o Pamphilia, accesso meridionale alla città, dalla strada proveniente da Roma. All'interno delle mura emergono alcuni accenni ad architetture di agevole identificazione: la fabbrica di chiesa con tetto a due spioventi rappresenta con ogni probaiblità la Cattedrale,l'antica basilica Ursiana, che sarà destrutturata e interamente ricostruita alla metà del Settecento. Nell'emergenza principale è ravvisabile la cupola di Santa Maria in Porto, mentre sullo sfondo si scorge la forma della torre civica.Pasquali utilizza lo schema anche nello sfondo della "Missione di sant'Apollinare", dipinto per la stessa Cattedrale. Negli anni Venti del Settecento ritroviamo l'identico taglio figurativo nella statua del patrono realizzata dallo stuccatore ticinese Antonio Martinetti per la chiesa del Suffragio. Altre repliche pittoriche di questa immagine della città furono dipinte nella "Missione di sant'Apollinare" di Domenico Capaci in sant'Apollinare Nuovo e nel "sant'Apollinare e san Romualdo" ,realizzato nel 1749 da Andrea Barbiani per la chiesa di Santa Maria Maddalena. Come hanno notato Carla Giovannini e Giovanni Ricci (1985) la selezione di architetture di non particolare pregio architettonico e di scarsa valenza simbolica per la storia della città, evidenzia come a Ravenna tra Sei e Settecento non fossero "ancora emersi monumenti capaci di fungere da emblema, da sineddoche urbana"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800034953
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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