Speranza
dipinto,
Bigari Vittorio Maria (1692/ 1776)
1692/ 1776
Entro i sette ovali posti in senso longitudinale, intercalati con quelli rappresentanti i santi titolari della chiesa, sono raffigurate a monocromo le virtu cardinali e teologali secondo questa successione: Fortezza, Temperanza, Prudenza, Carità, Speranza, Fede, come figure femminili erette accompagnate dagli attributi che le rendono riconoscibili
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Bigari Vittorio Maria (1692/ 1776)
- LOCALIZZAZIONE Rimini (RN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' lo Zanotti (1739) il primo a ricordare, con parole di apprezzamento, gli affreschi di Bigiari nel soffitto di S. Agostino (sette ovali monocromi con le virtù, tre policromi con i santi titolari della chiesa), nella volta (distrutti, dela decorazione si conservano nella locale pinacoteca quattro frammenti di angeli musicanti) e nelle due lunette dell'abside (L'incontro di Jefte con la figlia, Il sacrificio della figlia di Jefte), nella prima delle quali compare insieme alla firma del pittore, anche la data (oggi parialmente scomparsa), 1722. L'artista bolognese ulima con il suo intervento il rifacimento decorativo interno dlla chiesa, al quale aveva contribuito in maniera determinante Ferdinando Galli Bibiena elaborando la complessa e ricca trama degli stucchi del soffitto. Si tratta per il Bigari quasi di una prova d'esordio e di un tirocinio di scultore stuccatore scenografo, parlando chiaramente questi lavori di S. Agostino per il vistoso sintetismo e l'impianto scenografico. Attività iniziale -si diceva- le cui matrici si muovono comunque dal Dal Sole al Creti e soprattutto dal Monti e che, sempre nel 1722, si esercita anche nel bolognese palazzo Aldrovandi (ora Montanari), altra prova d'avvio di un campo, la decorazione murale, in cui il Bigari si affermerà (in collaborazione col quadraturista Stefano Orlandi) come il protagonista del Settecento Bolognese. Con qualche acerbità di tratto paiono realizzati gli ovali del soffitto della navata di S. Agostino: l'evidente, semplificata plasticità conferisce alle sette figure di Virtù un carattere duro e tagliente (es. nella fortezza): sommarità di segno e rapidità compendiaria di esecuzione, forse richiesti dall'altezza dell'affresco, sono impiegati senza tuttavia quell'estrema felicità di invenzione e di realizzo, cifre distintive dell'operare del Bigari. Ma non vanno disprezzate,in nome di una maturità non ancora conquistata, l'elganza della cromia e certe raffinate cadenza con cui sono atteggiate alcune Virtù (es. Carità e Prudenza). Mentre la decorazione della volta, danneggiata dal terremoto del 1916, venne in seguito demolita, gli affreschi dela navata, gravemente danneggiati in seguito all'incendio del 1965, sono in fase terminale di restauro (1988)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800033439F
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0