Apoteosi di Ercole

dipinto,

Una figura virile seminuda, coperta da pelle leonina, è seduta su di un masso. Con le braccia si sostiene ad una clava. Accanto, e dietro di lui, alcune figure femminili, tra cui una intenta a cingergli sul capo una corona d'alloro. Sullo sfondo, accanto al tronco, altre figure femminili, più appena dietro ad esse la stessa figura virile seminuda. La scena è ambientata in un paesaggio ideale

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI De Ferrari Gregorio (1647/ 1726)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Seduto su di una roccia, con accanto la sua clava, Ercole è accolto tra gli dèi immortali. Tra questi si riconosce sulla sinistra Ebe, dea della giovinezza, vestita di blu, assieme a due fanciulle intente ad adornarla con dei fiori. Più dietro si scorge Giove, il quale rivolge la testa coronata verso due figure: quella con il cappello piumato, nell’angolo in alto a sinistra, è stata interpretata dalla storica Ezia Gavazza (vedi bibliografia) come l’autoritratto dello stesso Gregorio. Sullo sfondo, alla destra del tronco, vi sono altre figure, interpretate come Deianira e le tre Ore, intente ad intrecciare fiori per l'apoteosi dell'Eroe, il quale ancora più in fondo è ritratto mentre fugge dilaniato dalla veste intrisa con il sangue di Nesso. Il dipinto è stato pubblicato per la prima volta, con gli altri della serie di cui fa parte, da Pietro Torriti (vedi bibliografia) e attribuito dallo studioso alla tarda maturità di Gregorio De Ferrari. La serie è composta in tutto da otto opere, di cui sette provenienti da Palazzo Cattaneo Adorno di Genova (di cui non si conosce il momento in cui esse giunsero) mentre quest'ultima ("Ercole accolto nell'Olimpo") è entrata a far parte successivamente e proviene da una collezione privata. L'insieme appartiene a due cicli distinti (le imprese di Ercole e le "Metamorfosi" di Ovidio). Nel caso di Ercole, egli è sempre ritratto vittorioso contro esseri mostruosi o negativi, rimandando alla lettura cinquecentesca del suo mito in cui viene esaltata la sua virtù morale, più che la sua forza fisica: un richiamo certamente voluto dal committente, purtroppo non acora identificato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377435
  • NUMERO D'INVENTARIO SBAS 08
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Spinola di Pellicceria
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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