Adorazione del Bambino

dipinto,
Fasolo, Lorenzo (cerchia)
1463/ ante 1518

Su di un verde e rigoglioso prato è adagiato un bambino nimbato. Il bambino ha sotto di sé un lembo del manto della figura femminile di destra, nonché un cuscino ricamato. La figura femminile è raffigurata in preghiera, le mani giunte; indossa un abito rosso sul quale porta un manto blu. Appena dietro di lei, una mangiatoia con un bue ed un asino. Accanto, una figura maschile in abito giallo, capelli e barba grigi, anch'essa in preghiera. Sulla sinistra, due angeli in ginocchio, in preghiera, uno con abito rosa scuro e l'altro color avorio. Tutti i personaggi presentano un’aureola. Fa da sfondo alla scena un abituro, con tettoia fatta di canne e paglia. Oltre, in lontananza, un paesaggio con due pastori che osservano una figura nel cielo, ed una collina con alcune case che danno su di uno specchio d'acqua

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Fasolo, Lorenzo (cerchia)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, emersa sul mercato antiquario e acquisita dallo Stato nel 2020 per essere assegnata alle collezioni della Galleria Nazionale della Liguria di Palazzo Spinola, proveniva storicamente dalle raccolte di Giuseppe Armando nel castello di Pocapaglia vicino a Bra (CN), il quale l’aveva acquistata nel 1950 dall’antiquario torinese Pietro Accorsi con un’attribuzione alla scuola piemontese. Le ulteriori ricerche d’archivio non hanno fatto emergere nuovi indizi sulla provenienza. Dal punto di vista compositivo è evidente che l’opera faceva parte di un polittico smembrato e disperso in epoca sconosciuta, di cui occupava lo scomparto centrale; della primitiva cornice rimangono le due rosette intagliate che, unite al grande arco suddiviso in archetti polilobati, restituiscono alla tavola un’atmosfera ancora di gusto tardogotico. Ciò è evidente inoltre anche dalla scelta compositiva di tipo verticale, con una rappresentazione dello spazio di tipo rampante, e da alcuni dettagli stilistici, quali ad esempio la composizione delle mani “a forchetta”, o il dettato pittorico dall’andamento calligrafico, evidenziato da una gamma cromatica dai colori saturi ed intensi. Se l’impressione principale è quella di una nostalgica rievocazione della passata tradizione pittorica locale, occorre comunque notare come siano presenti elementi già moderni, quali la tornitura del volto di Maria o una certa plasticità delle figure, quali ad esempio i due angeli adoranti, che ci riportano alle opere della prima maturità di Lorenzo Fasolo, l’artista pavese che ritroviamo in Liguria dopo il 1495, punto di riferimento nel passaggio di secolo per il panorama pittorico locale. L’esecutore della tavola non è purtroppo conosciuto, così come i rapporti dei collaboratori di Lorenzo Fasolo, che rimangono oggi ancora privi di identità, a parte i figli Bernardino e Raffaele che però collaborarono con il maestro solo nella fase più tarda della sua carriera. Sono riscontrabili similitudini stilistiche con alcune opere del savonese, di autori ancora ignoti, quali ad esempio l’artefice del polittico con la Madonna in trono con santa Lucia e sant’Agata, oggi a Savona ma proveniente dalla chiesa di san Francesco a Noli, che presenta lineamenti sottili e delicati vicini a quelli della Vergine Maria, o l’autore del polittico della Sant’Anna Metterza dei musei civici savonesi, dalle calde tonalità cromatiche e da un impianto compositivo che potrebbe rievocare la composizione del polittico cui faceva parte questa tavola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377403
  • NUMERO D'INVENTARIO PAL-GE. INV. 57
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Spinola di Pellicceria
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'