Ritratto di Stefano Raggio
dipinto,
Van Cleve, Joos (1485/ 1540)
1485/ 1540
Tavola senza cornice, mostra su fondo azzurro a mezzo busto di tre quarti una figura maschile, con copricapo nero. Indossa una veste rosa sopra alla quale è presente un mantello bordato in pelliccia. Nella mano destra stringe un foglio arrotolato. Sul fondo azzurro, a destra e a sinistra, all'altezza del viso, sono presenti due iscrizioni antiche, una indicante il nome del soggetto ritratto e l'altra il nome attribuito dell'artefice
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Van Cleve, Joos (1485/ 1540)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
- INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto era noto alla critica fin dal 1909, quando risultava essere ubicato nella collezione parigina del barone Gustav Rothschild, per poi scomparire, a seguito dei passaggi di proprietà che lo portarono ad essere battuto all'asta nel 1994. Fu ritrovato nel 1999 dagli storici genovesi Boccardo e Di Fabio nell'atelier dell'antiquario parigino Brimo de Laroussilhe, per poi essere acquisito da parte dello Stato nel 2001. Dallo studio conservativo dell'opera si è visto come essa abbia perso, per motivi sconosciuti, il suo supporto originario (una tavola, probabilmente di rovere) sostituito da una tavola resinosa "a nido d'ape", con tela intermedia. L'analisi della superficie pittorica ha permesso inoltre di osservare come le scritte, pur antiche, non siano coeve. Il rimando a Luca d'Olanda, contenuto in una delle iscrizioni, è indicativo della perdita di riconoscere abbastanza precocemente l'autografia dell'artefice, Joos van Cleve, mentre l'esatta identità del soggetto ritratto, identificato come Stefano Raggio, oltre ad essere riportata sull'altra iscrizione, è documentata dalla presenza dello stesso sul Trittico realizzato per la chiesa di San Donato. Stefano Raggio è descritto secondo un modello che diventerà consueto nella ritrattistica di Van Cleve: ritratto di tre quarti, una veste elegante, alla fiamminga, arricchita dall'ampio collo di pelliccia, il volto assorto. Non ostenta anelli né stringe sacchetti di monete, ma solo un rotolo di carte, attributo della sua professione di mercator, nel cui ruolo era stato ascritto nel 1511.Iniziata la carriera di pittore ad Anversa nel 1511, la bottega di Joos Van Cleve diventa nel corso degli anni un punto di riferimento per una committenza internazionale. Tra il 1515 e il 1525 egli realizzerà numerose opere destinate a Genova, tutte contenenti ritratto il donatore. Questo ha in passato indotto a pensare ad un suo soggiorno genovese; tuttavia, studi recenti hanno dimostrato l'esistenza di una numerosa comunità genovese di mercanti, broker navali e assicurativi, finanzieri e bancari, che operò e visse stabilmente in terra fiamminga, rendendo superfluo un soggiorno del pittore in Liguria. È in questo gruppo di mercanti e uomini d'affari che opera Stefano Raggio, ritratto nel Trittico della Chiesa di San Donato e in modo autonomo in questo dipinto, che testimonia il rapporto personale con il pittore. Iniziato alla pratica della mercatura nel 1500, quando aveva presumibilmente 15 anni, a fianco allo zio paterno Lorenzo, Stefano trascorse molto tempo nelle Fiandre a fianco dello zio.I suoi soggiorni si faranno poi frequenti, tali da poter ammirare e conoscere la pittura di Joos Van Cleve. Negli anni Venti del Cinquecento è possibile che Stefano risiedesse stabilmente a Genova, dove nel 1521 aveva sposato Chiara Adorno, appartenente ad uno dei casati più antichi e illustri della città, e aveva cominciato a ricoprire cariche pubbliche. Il dipinto, datato dalla critica intorno al 1515, secondo studi più recenti (vedi bibliografia) andrebbe a collocarsi qualche anno precedente, certamente dopo il 1511, anno in cui il pittore apre una sua bottega ad Anversa,e prima della realizzazione del Trittico di San Donato, attestato intorno al 1516-17, in cui lo stesso Stefano Raggio appare più vecchio. Gli anni possibili sarebbero dunque 1512-1513, facendo di Stefano Raggio uno dei primi clienti dell'artista
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377387
- NUMERO D'INVENTARIO SBAS 104722
- ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- ISCRIZIONI al centro a destra - STEFFANO RAGGIO - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0