Allegoria della Pittura

dipinto,

Tela di formato rettangolare a sviluppo verticale. La personificazione della Pittura occupa interamente il dipinto, rappresentata a mezza figura, di tre quarti, mentre volge lo sguardo alla fonte luminosa fuori campo. Nella mano sinistra tiene pennelli e tavolozza; nella destra sostiene una tela, sopra la quale è effigiato il profilo di uomo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Strozzi, Bernardo (1581-1582/ 1644): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu reso noto nel 1973 in occasione della mostra allestita a Genova dalla Galleria d’arte Rubinacci: la tela venne presentata come replica autografa di Bernardo Strozzi della sola personificazione della Pittura tratta da una allegoria delle tre arti del Disegno, conservata all’Hermitage di San Pietroburgo. Passato in seguito nella collezione genovese di Aldo Zerbone, il dipinto fu acquistato nel 2017 dallo Stato italiano per essere destinato alle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola. Numerosi indizi, non solo stilistici, riconducono la realizzazione dell’Allegoria della Pittura all’inizio del soggiorno veneziano del frate cappuccino, dopo la fuga definitiva da Genova per evitare il 'confino' in convento. La critica ha individuato diversi legami compositivi e pittorici con la prima commissione pubblica ottenuta dal genovese nella città lagunare: la personificazione della Scultura posta in opera il 27 ottobre 1635 sul soffitto della biblioteca Marciana sembra il modello in controparte della Pittura di Palazzo Spinola (Sanguineti 2019). Del resto, l’effige raffigurata sulla tela sostenuta dalla Pittura è comparabile al profilo di re presente nella Parabola dell’invitato a nozze, episodio eseguito da Strozzi per l’ospedale degli Incurabili a Venezia, commissionato l’anno dopo il lavoro della Marciana (uno dei frammenti dell’opera si conserva presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia, Zanelli 2018, p. 13-15). La personificazione della Pittura è stata letta anche in riferimento al successo incontrato dall'artista a Venezia, dove il frate aveva ritrovato la libertà e il pieno riconoscimento del suo ruolo di artista (Magnani 2003, Zanelli 2018, Langosco 2019). Secondo l'ipotesi avanzata da Luisa Mortari, l'opera Spinola si colloca durante i primi momenti veneziani, precedendo la tela dell'Hermitage (il forte risalto plastico dei volumi torniti che caratterizza il primo soggetto si scioglie nel modellato sfaldato e nel colore della seconda versione). D’altra parte, l’allegoria non può discostarsi troppo dall’ultimo periodo genovese, per via di alcune caratteristiche ancora presenti: dal fondo scuro utilizzato per ambientare la figura, alla prossimità con i prototipi femminili di artisti conosciuti in patria come Simon Vouet o Artemisia Gentileschi, sino ai forti echi rubensiani (Orlando 1995). Anna Orlando ha proposto inoltre di considerare la tela genovese in coppia con la Suonatrice di viola da gamba di Dresda (detta anche Allegoria della Musica” Gemäldegalerie, inv. 658, già in casa Sagredo a Venezia), affine per dimensioni e per impostazione compositiva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377365
  • NUMERO D'INVENTARIO PAL-GE 09
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Spinola di Pellicceria
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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