Ritratto di Maria Geronima Pellegrina Cambiaso con la figlia Caterina

dipinto,

Tela di grandi dimensioni, di formato rettangolare a sviluppo verticale. Doppio ritratto con madre e figlia, ambientato in un loggiato aperto, dove a destra su un alto podio si erge un gruppo scultoreo con coppia di personificazioni femminili. Lilla e Caterina si cingono a vicenda: la madre invita lo spettatore ad osservare le figure alle loro spalle, mentre la bambina sorregge un piccolo lorichetto verde e con l'altra mano porge un mazzo di garofani e rose. Entrambi i personaggi sono ritratti a labbra dischiuse, come a voler suggerire l'atto di parlare

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Maron, Anton Von (1733-1808): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il doppio ritratto di Maria Geronima Pellegrina Cambiaso con la figlia Caterina, eseguito nel 1792 da Anton von Maron, è stato acquistato nel 2022 dallo Stato italiano per entrare a far parte delle collezioni delle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola, museo presso cui già si conserva il ritratto di Maria Francesca Durazzo, realizzato nel medesimo anno dal pittore (inv. GNL 104/2018). Celebrato ritrattista a livello europeo, nonché allievo e cognato di Anton Raphael Mengs (1728-1779), von Maron conobbe grande fortuna a Genova, negli anni che precorsero la caduta definitiva della Repubblica ligure. Nel biennio 1792-1793 il maestro si trasferì in città su invito di Michelangelo Cambiaso, eletto doge nel 1791. Il patrizio genovese commissionò a von Maron il proprio il ritratto ufficiale (inv. PB 2912, Musei di Strada Nuova, Palazzo Tursi, Genova) in coppia con il dipinto della moglie Lilla e della figlia Caterina, ritenuto disperso almeno fino al 2018 quando Clario Di Fabio pubblicò una vecchia fotografia del dipinto in ubicazione ignota. Oltre alla strepitosa qualità pittorica del doppio ritratto - la freschezza e la vivacità immediata delle figure sono ben lontane dalle rigidità neoclassiche - emerge con evidenza l’importanza storica di un’opera realizzata come pendant di una delle ultime effigi ufficiali del doge della Repubblica. Nel doppio ritratto le personificazioni femminili poste sulla destra della tela sono un richiamo a quelle presenti nell’effigie dogale, qui disposte sulla sinistra a rappresentare simbolicamente Giustizia e Liberalità (Di Fabio 2018, p. 36). I riferimenti ed i rimandi tra le due tele sono molteplici: non da ultima, anche la colonna che chiude in parte lo sfondo di entrambe le opere. Se il ritratto del doge è ambientato all’interno di Palazzo Ducale con una veduta della lanterna, nel dipinto della moglie è la natura ad invadere la loggia sotto cui siede Lilla: se l’uno è il paradigma dell’effige ufficiale di una società giunta al tramonto (“è di fatto l’ultimo vero e proprio ‘ritratto d’Antico Regime, eseguito a Genova, sebbene ne ritragga il terzultimo doge”, Di Fabio 2018, p. 35), il doppio ritratto sembra piuttosto scevro di ogni solenne cerimoniosità, pur mantenendo nella superba resa degli abiti un sicuro indizio sul rango dei personaggi. Il dipinto in esame mostra inoltre la firma di von Maron composta in italiano come per le maggiori commissioni realizzate in quei mesi genovesi, dal febbraio 1792 al maggio 1793
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377345
  • NUMERO D'INVENTARIO PAL.GE 154
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Spinola di Pellicceria
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI a destra, sotto la seduta su cui giace Lilla Cambiaso - Ant. De Maron/ dipinse in Genova/ 1792 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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