personificazione della Giustizia

statua,

Statua a tuttotondo in origine policroma, finita anche nella parte posteriore e ricavata da un blocco unico di marmo apuano. Rappresenta la personificazione della Giustizia: figura femminile coronata con spada nella mano destra e cartiglio iscritto nella sinistra (che evoca la giustizia imperiale "derivata direttamente dalla liturgia dell'incoronazione", Medica 2021). Una bilancia a sottile rilievo, simbolo di equità, è scolpita sulla veste che copre il petto, mentre un soggolo le nasconde il collo, secondo i dettami della moda germanica dell'epoca (la stessa regina Margherita nell'Elevatio corporis presenta un soggolo della medesima foggia)

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco apuano/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Pisano (1248 Ca/ 1315 Ca): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La diaspora dei frammenti scultorei che costituivano il monumento funebre a Margherita di Brabante di Giovanni Pisano è piuttosto incredibile: una vicenda che percorre i secoli dal primo rinvenimento dell’Elevatio corporis nel 1874 ad anni recenti (gruppo conservato presso il Museo di S. Agostino di Genova). Come usualmente accade, le fonti storiche non sono sufficienti a colmare gli interrogativi che pone la ricostruzione di un complesso scultoreo frammentario - in questo caso un sepolcro costituito orientativamente da quattro virtù cardinali addossate a pilastri che dovevano sorreggere il sarcofago (Seidel 1987; Medica 2021). La figura della Giustizia fu ritrovata nel 1960 in un giardino abbandonato di una villa sulle alture di Genova, in via Napoli (i tra i primi a darne notizia Torriti 1960 e Marcenaro 1961; cfr. Zanelli 2017). La scultura fu subito sottoposta a tutela, all’inizio del ’61, quindi acquistata in prelazione dallo Stato italiano per destinarla alle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola (1966). La genesi del monumento funebre iniziò alla scomparsa della consorte dell’imperatore Enrico VII di Lussemburgo, Margherita di Brabante, morta di peste a Genova nel dicembre del 1311 durante il viaggio che avrebbe condotto la coppia a Roma per la solenne incoronazione del sovrano. Per via delle vicende di dispersione, il sepolcro, già collocato ab origine nella scomparsa chiesa genovese di S. Francesco in Castelletto (nella cappella principale del coro), ha “perduto ogni elemento dell’impaginazione architettonica” originaria e “può essere giudicato solo da quanto resta del suo corredo statuario” oltre che “da un disegno che conserva l’immagine di altre parti maggiori, disperse o distrutte” (Di Fabio 2008, p. 87). Nel 1999 è stato infatti individuato un progetto grafico attribuito a Taddeo Carlone del 1602 (Genova, Archivio di Stato), nel quale compare il disegno di un arco trionfale da allestire nel transetto meridionale della basilica francescana, dove trovavano reimpiego alcuni elementi scultorei della tomba (Di Fabio 1999; Galli 2002, p. 91). Già nel XVII secolo iniziarono i primi rimaneggiamenti, quando il sepolcro fu spostato nel transetto della chiesa per via dell’ampliamento dell’abside, perdendo l’intera struttura architettonica e parte dell’arredo scultoreo. In seguito alle soppressioni napoleoniche, i marmi della tomba furono venduti e quindi dispersi. La figura della Giustizia - che con la sua densità iconografica “doveva avere [...] un ruolo preminente ed egemone” sulle altre virtù, dando corpo "all’idea della giustizia imperiale” - fu probabilmente pensata per essere posta nella parte sinistra del basamento, vista la posizione dinamica del corpo e dello sguardo volti a destra (Medica 2022). L’opera “manifesta la sua discendenza dal filone più ‘gotico’ dell’esperienza giovannea” da leggere nella “capacità di rendere l’effetto d’una tensione continua tra spinte contrastanti […] in un equilibrio dinamico di contrappunti” (Ameri 2017, p. 70)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377319
  • NUMERO D'INVENTARIO SBAS 4171
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI sul cartiglio nella mano destra, a tutto campo - DILEXISTI/ IUSTITIAM/ ET ODISTI/ I[n]IQ[ui]TATEM - Salmo 44 - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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