Ratto di Proserpina

dipinto 1657/ 1659

Al centro del dipinto la dea Proserpina, con una veste blu sotto alla quale scomposta si vede una camicia, cerca di divincolarsi dalla stretta del dio Plutone, avvolto da drappi rossi e bianchi, corona in testa. Entrambi i personaggi sono su di un cocchio dorato trainato da due cavalli. La scena si svolge all'interno di una radura, in cui sono presenti anche quattro fanciulle, di cui due sedute in primo piano

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Castello Valerio (1624/ 1659)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena è ripresa dalle fonti classiche, tra cui le Metamorfosi di Ovidio (V, 385-408): accecato d'amore per colpa delle frecce scagliate da Eros, a Plutone non resta che escogitare il rapimento per portare la fanciulla negli inferi, dove intende sposarla. Il dipinto si inserisce nella fase matura dell'artista genovese Valerio Castello, morto a soli trentacinque anni. Nella pur sua breve vita affrontò il tema più volte, come ad esempio nella tela conservata nella quadreria di Palazzo Barberini a Roma, in cui vi è la rotazione speculare dell'immagine centrale in un impianto compositivo pressochè identico. L'opera proviene dalle collezioni dell'avvocato Andrea Carlo Gabaldoni, acquistate nell'agosto del 1821 dal re di Sardegna Carlo Felice. Con ogni probabilità al momento del suo arrivo nel palazzo subì alcune riduzioni, sia in altezza che in larghezza: la scena a sinistra, in cui si scorgono alcuni frammenti di figure, può essere ricostruita grazie ad una copia a fresco di un ignoto artista del XVIII secolo, che riproduce il dipinto di Castello in una volta di Palazzo Cristiani a Varese Ligure. Le due mani e il ginocchio che si intravedono a sinistra appartengono dunque, in base al raffronto, a tre fanciulle, le figlie di Oceano, che accompagnavano Proserpina e che assistono alla scena atterrite. L'opera fu trasferita a Roma tra la fine del 1929 e l'inizio dell'anno successivo per arredare la sede del Senato; fu prestata per la mostra "Genova nell'età Barocca" del 1992 e, a seguito di richiesta di formale restituzione, è rientrata definitivamente nelle collezioni del Palazzo Reale di Genova nel 1994
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377293
  • NUMERO D'INVENTARIO 2330
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Reale di Genova
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Reale di Genova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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