Ritratto di Maria Di Marco Gualterotti. ritratto
dipinto
post 1549 - ca 1550
Foschi Pier Francesco (1502/ 1567)
1502/ 1567
dipinto
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Foschi Pier Francesco (1502/ 1567): pittore
- LOCALIZZAZIONE Arteria srl
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera raffigura il ritratto di Maria Di Marco Gualterotti. L’autore è qui intento a fornire un’immagine fortemente moraleggiante ma nel contempo raffinata nei contenuti e nella forma, come dimostra la citazione ricavata dal sonetto di Vittoria Colonna edito solo pochi anni prima, nonché l’accurata resa sia del volto sia di elementi secondari come gli anelli, le guarnizioni a riporto della veste e la cuffia. Come accuratamente illustrato da Silvia Colombo, grazie alla presenza dell’iscrizione “MARIA DIMARCO D / DONNA DI BARTHO / GUALTEROTTI DE / D’ANNI XXXIIIII AN / MDL”, è possibile riconoscere nella donna raffigurata Maria Di Marco Gualterotti, nonché determinare la data d’esecuzione della composizione (1550). L’iscrizione “RISGUARDA AL FINE” costituisce “la parte finale dell’undicesimo verso di un sonetto di Vittoria Colonna: ‘Negar non posso, o mio Conforto’, compreso nell’edizione veneziana delle Rime spirituali pubblicate dal Valgrisi nel 1546” (S. Colombo in Il Palazzo Pallavicino 2009, p. 134, scheda I.3). Tali indicazioni hanno consentito di ricostruire alcune vicende del personaggio effigiato, figlia di Marco di Simone del Nero (raffinato committente fiorentino) e consorte di Bartolomeo di Lorenzo Gualterotti, che ella sposò nel 1534. Del marito esiste un ritratto (Philadelfia, Museum of Art), attribuito negli anni Sessanta del Novecento al pittore fiorentino Pierfrancesco di Jacopo Foschi, autore anche della tavola documentata a Genova almeno dall’inizio dell’Ottocento. I recenti studi hanno messo in evidenzia lo stretto legame instaurato da Bartolomeo di Lorenzo Gualterotti con Cosimo I de’ Medici, il quale nel 1543 lo nominò agente per la Magona del Ferro e gli affidò vari incarichi, delegandogli anche la cura di rapporti con intellettuali, come ad esempio Paolo Giovio, o la committenza di opere destinate alla corte granducale. La tavola pervenuta nella collezione Pallavicino di Genova costituisce pertanto un importante documento figurativo in relazione sia al ruolo ricoperto da Bartolomeo di Lorenzo Gualterotti nell’ambito della corte medicea - tenuto conto che il ritratto della consorte costituiva anche dal punto di vista formale e dei contenuti poetici e morali un ideale pendant del ritratto del Gualterotti -, sia una rilevante testimonianza della produzione del pittore fiorentino Pier Francesco Foschi, con particolare riferimento alla sua attività matura risalente alla metà del XVI secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700374359
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- ISCRIZIONI sul basamento della colonna - “MARIA DIMARCO D / DONNA DI BARTHO / GUALTEROTTI DE / D’ANNI XXXIIIII AN / MDL” - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0