Coprisedile (schienale) in damasco classico (base raso da 5) con orditi e trame in seta gialla. Visibili parti di cimosa ripiegate all’interno sul retro: 1.7 cm, in raso da 5 a righe verdi e bianche (v-b-v-b-v) e con 8 gruppi di fili attorno cui girano le trame gialle con effetto taffetas. Il damasco è operato secondo il cosiddetto disegno della corona. Tale disegno, sviluppato sull’intera altezza pezza, consiste in un vaso baccellato, da cui nascono due volute speculari quadrettate con tralci intrecciati al cui interno si colloca un cartiglio mistineo “ a stella” con al centro una inflorescenza a bocciolo tipo melagrana stilizzata. Il tutto è sormontato da due ulteriori volute a nastro riunite entro una corona gigliata. Nel frammento analizzato è visibile solo la parte centrale del modulo (il cartiglio mistilineo a stella) e la parte inferoire della corona. Il damasco è ulteriormente decorato da un ricamo a riporto lungo i bordi con applicazioni di velluto tagliato unito verde in seta, velluto tagliato unito rosso in seta; raso da 8 bianco in seta, damasco classico azzurro in seta. Le applicazioni sono profilate da cordelline e cordoncini di diversi colori e titolo. Tali applicazioni tracciano in una cornice liscia lungo i bordi e un giro interno di volute con inflorescenze e losanghe. Sui 4 bordi del manufatto applicato un gallone a telaio, in gros de Tours a pelo strisciante in seta gialla, con decoro a spina di pesce
- OGGETTO coprisedile (schienale)
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MATERIA E TECNICA
seta/ damasco classico, ricamo ad applicazione
- AMBITO CULTURALE Manifattura Genovese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il damasco di fondo rientra tra le tipiche produzioni genovesi del XVI-XVII con il classico disegno della corona. Nella collezione di Palazzo Reale si conserva un altro esemplare pressoché identico (inv. 11T) in giallo che mostra il disegno completo. Probabilmente il ricamo a riporto, corrispondente alla tecnica e allo stile del XVIII secolo, è stato applicato in un secondo momento nel corso del Settecento o dell'Ottocento, epoca a cui è ascrivibile anche il gallone. Il manufatto si presenta ancora secondo il vecchio assetto collezionistico della collezione Bruzzo con etichette varie attestanti i vecchi numeri di inventario (20/66501)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700253378
- NUMERO D'INVENTARIO 148T
- ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2022
- ISCRIZIONI vecchia etichetta di collezione incollata sul retro del cartoncino - n. 20 - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0