cassa d'organo, opera isolata di Ricolfo Giovann Battista (sec. XIX)
cassa d'organo
post 1851 - ante 1851
Ricolfo Giovann Battista (notizie Sec. Xix)
notizie sec. XIX
La cassa, dipinta in grigio e ornata con elementi floreali posti ai fianchi della tastiera, è dotata di paraste laterali che sorreggono una trabeazione semplicemente modanata. Al di sopra, un timpano triangolare è affiancato da due vasi fiammeggianti lignei. Una volta aperte le due ante dell'organo il prospetto mostra le 23 canne in stagno disposte a cuspide contrapposta
- OGGETTO cassa d'organo
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ pittura/ stuccatura
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ATTRIBUZIONI
Ricolfo Giovann Battista (notizie Sec. Xix): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Costarainera (IM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arrivo dell'organo è preceduto da alcuni lavori di modifica al cornicione e ad una finestra della controfacciata per applicarvi un'orchestra in muratura: "pagati a Pietro Maria Gandolfi per giornata n. 1 impiegata in Chiesa col maestro Bernardo Muratore a rompere il cornicione per poter mettere la cassa dell'organo, fr. 1". Stando alla ricostruzione della vicenda fatta da Calvini/Cogno Zarbo/Garibbo i lavori durarono alcuni mesi dell'anno 1850 e furono eseguiti sotto la direzione del capomastro G.B. Pompeiana. La Compagnia delle Anime Purganti acquistò un'organo usato da un "organaro" di Montalto, tale Vincenzo Ferretti, al quale versarono una prima rata di 203 franchi. Il 18 maggio 1851 cominciò il montaggio della cassa d'organo, il "Libro dei Conti" registra: "pagati per tanto vino e tanto pane dato alli uomini e donne che sono andati a prendere la cassa d'organo, fr. 3.8". La cassa proveniva da Porto Maurizio, il 25 Maggio 1851 furono "pagati a due donne che sono andate al Porto Maurizio a prendere alcuni pezzi che non si poterono portare la prima volta, soldi 8". realizzatore della cassa d'organo fu il falegname G.B. Ricolfo forse originario di Castellaro, cui erano stati promessi 150 franchi per tutto il lavoro. Qualche anno dopo la Fabbriceria della parrocchia deliberò lo stanziamento di 1200 lire per comprare un nuovo organo in modo da sostituire il precedente strumento che aveva dato parecchi problemi. Si decideva però di mantenere la stessa cassa: "esistere già da più anni l'orchestra e la cassa destinata a racchiudere l'organo medesimo (...)". L'accquisto dello strumento fu eseguito il 31 maggio 1866 presso la Ditta Agati di Pistoia, la più nota e attiva nella zona ponentina. Nel 1866, infatti, aveva già collocati i suoi strumenti a Taggia (1839), Dolceacqua (1844), Perinaldo (1844), Vallebona (1850), Ventimiglia (1851), Vallecrosia (1854), Molini (1856), Sanremo (1857), Ceriana (1861), Baiardo 81862), Verezzo San Donato (1865)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700207648
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0