ERCOLE E IOLE
stampa stampa di riproduzione,
1650 - 1699
Dell'aquila Pietro (1650/ 1692)
1650/ 1692
Carracci Annibale (1560/ 1609)
1560/ 1609
OGGETTI: TONDO RAFFIGURANTE LEANDRO ED ERO; RIQUADRO RAFFIGURANTE ERCOLE E IOLE; TONDO RAFFIGURANTE PAN E SIRINGA; TELAMONI; STUCCHI
- OGGETTO stampa stampa di riproduzione
-
MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte
-
ATTRIBUZIONI
Dell'aquila Pietro (1650/ 1692): incisore/ disegnatore
Carracci Annibale (1560/ 1609): inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
- INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie, che nell'esemplare di Palazzo Spinola risulta mancante dei primi quindici fogli, è composta da ventiquattro stampe più il frontespizio riproducenti il ben noto ciclo di affreschi che Annibale Carracci ideò e iniziò nel 1597 su commissione del cardinale Odoardo Farnese, nella galleria del suo palazzo romano. Il ciclo, successivamente terminato tra il 1604 e l 1608 dagli allievi Domenichino (1581-1641), Lanfranco (1582-1647) e Badalocchio, è strettamente connesso a un altro gruppo di dipinti murali, eseguiti ancora dal pittore bolognese per lo stesso committente nel "camerino" del medesimo edificio. Anche questa seconda testimonianza - presente a Palazzo Spinola interamente (cfr. schede 0700103764-0700103776) - è stata riprodotta con incisioni di Pietro Aquila nella stamperia di Gian Giacomo De Rossi, che dagli anni Settanta del XVII secolo intraprese un ampio progetto di divulgazione documentaria dei pittori seicenteschi, come dimostra pure la serie riproducente gli affreschi di Pietro da Cortona nelle "Sale di Pianeti" di Palazzo Pitti, un esemplare della quale è quasi interamente conservata a Palazzo Spinola (cfr. schede 0700103792-0700103810 e 0700255124-0700255128). Realizzate sicuramente dopo il 1674, anno in cui venne ideato da Carlo Maratta il cenotafio di Annibale Carracci raffigurato da Aquila in una delle tavole assenti nella dimora genovese, le acqueforti in esame furono pubblicate tra il 1677 e il 1678, dal momento che compaiono menzionate nel primo Indice De Rossi, ma segnalate come in corso di stampa l'anno successivo dal Malvasia (cfr. A. Grelle Iusco a cura di, Indice delle stampe intagliate in rame a bulino e in acqua forte nella stamperia di Lorenzo Filippo De Rossi. Roma MDCCXXX. Contributo alla storia di una stamperia romana, Roma 1996, p. 37 con bibliografia precedente). A differenza delle Imagines Farnesiani cubiculi di cui l'Istituto Nazionale della Grafica conserva i rami, le lastre delle Galeriae Farnesianae icones vennero conservate nella Calcografia Camerale fino al 1824, quando Leone XII le fece distruggere a causa dell'iconografia ritenuta audace (cfr. E. Borea a cura di, Annibale Carracci e i suoi incisori, Roma 1986, p. 182). Tra le incisioni mancanti nella serie di Palazzo Spinola si segnalano in particolare, oltre al frontespizio, la tavola dedica a Francesco Febi ideata da Pietro Aquila e raffigurante una scena allegorica (come riferimento visivo cfr. E. Borea, Annibale Carracci, Roma 1986, p. 170), la già citata terza tavola con il Monumento funebre di Annibale Carracci ideato da Maratta nel 1674 (cfr. E. Borea, Annibale Carracci, Roma 1986, p.172) e il foglio con Annibale Carracci che risolleva le sorti della Pittura del quale Maratta risulta l'inventore (cfr. E. Borea, Annibale Carracci, Roma 1986, p. 171). La notizia che i versi di commento siano di Giovan Pietro Bellori risale invece all'Indice del 1689
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700103781
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI IN BASSO A DESTRA - Petrus Aquila delin(eavit) et sculp(sit) - ATTR. BELLORI GIOVAN PIETRO - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0