Morte di Euridice

dipinto, 1529 - 1550

Sulla tavola è dipinta una sottile cornice ellissoidale contornata da fasce concentriche, visibili agli angoli: sul fondo rosso della prima campeggia un motivo di nastri elicoidali intrecciati a fiori, mentre un più esile gioco di intrecci si scorge appena nelle estremità angolari. La scena figurata è pertanto racchiusa dentro un cammeo. I bordi della tavola presentano segni di tagli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Pippi Giulio Detto Giulio Romano (bottega): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Rizzi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Rizzi
  • INDIRIZZO via Cappuccini, 8, Sestri Levante (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola viene da Hartt (1958) assegnata a Giulio Romano e datata, sulla base di una comparazione stilistica con gli affreschi della "Sala di Troia" nel Palazzo Ducale di Mantova, tra il 1536 e il 1538. Tali attribuzione e datazione vengono condivise dal Castelnovi (1966 e 1972). Per prima l'Algeri (1983) assegna il dipinto al più vasto ambito della scuola di Giulio e individua un diretto riferimento nel disegno con la Morte di Orfeo (Parigi, Louvre, n. 3494), databile dopo il 1540 (Hartt, cit.) e collegabile alla tavola Rizzi per iconografia mitologica e per calzanti rimandi stilistici. La studiosa, oltre a collocare l'opera in ambito mantovano e a ipotizzare la derivazione da un disegno di Giulio, pendant di quello parigino, è indotta a stimarla, in considerazione dei bordi ritagliati, della qualità del supporto e della grossolanità di alcune parti dipinte, un "frammento di un oggetto d'arredo", quale un "fronte di cassone" o un "pannello decorativo di una boiserie", eseguito intorno alla metà del XVI secolo. Oberhuber (1989) anticipa la datazione al 1529, in seguito ad un esame stilistico del disegno del Louvre. L'ideazione progettuale di Giulio è comunque riscontrabile nel felice schema compositivo, nell'andamento sinuoso delle linee, nelle tipologie femminili classicheggianti. La resa pittorica densa e il gestire ampio e concitato di Aristeo - avvicinabile alle figure del riquadro con Laocoonte e i suoi figli nelle sala di Troia - si prestano all'ipotesi di una presenza esecutiva di Rinaldo Mantovano, l'allievo che maggiormente si conforma allo stile di Giulio. Si segnala inoltre, per suggerire una ulteriore congettura circa la tipologia dell'oggetto, che proprio l'appartamento di Troia presentava numerose tavole mitologiche e storiche e pannelli in legno alle pareti, successivamente dispersi (Oberhuber K., 1989)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione ente morale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700099614
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Pippi Giulio Detto Giulio Romano (bottega)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1529 - 1550

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'