cappello, serie - ambito veneto-friulano (fine/ inizio secc. XVIII/ XIX)

cappello,

Serie di ottanta copricapi da marionette: 2 berretti da ussaro; 4 elmi romani in metallo; 2 elmi medievali in metallo; 8 elmi greci in cartapesta; 1 elmo piccolo da greco in cartapesta; 4 elmi greci neri in cartapesta; 2 caschi coloniali; 1 cappello da brigante; 12 chepy generici; 2 chepy ufficiali; 3 chepy neri in cartapesta; 2 colbacchi; 1 fez; 3 cappelli rinscimentali; 4 feluche; 1 cappello da mago; 2 tricorni militari; 6 bustine indipendenza francese; 1 corona; 1 cappello da sacerdote ebraico; 2 cappellio di paglia da bambini; 1 cappello di paglia; 1 tocco da giudice; 14 calotte orientali

  • OGGETTO cappello
  • MATERIA E TECNICA METALLO
    CARTAPESTA
    cotone/ tessuto
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il teatrino fu acquistato alla fine del secolo scorso, pare presso un patrizio veneziano, da Vittorio Rissone, celebre attore e direttore di compagnia dell'epoca. Tutto il complesso venne successivamente portato ad Asti dove Rissone risiedeva, ed in seguito trasferito a Roma dal figlio, Checco Rissone, nel caseggiato ove abitava anche la sorella Giuditta con Vittorio De Sica e la figlia Emi. Nel 1982 i proprietari lo donarono al Museo-Biblioteca dell'Attore di Genova, con riserva, tuttavia di riottenerlo per metterlo all'asta in caso di estinzione della fondazione. Il teatrino potrebbe risalire alla fine del Settecento ed essere appartenuto al Samoggia, noto marionettista del tempo. Caratteristica delle marionette è la misura, al di sotto della media .Ciò sta a indicare che il teatrino era stato costruito per una facile trasportabilità. Sembra possibile che la realizzazione del complesso vada attribuita ad ratigiani specializzati di area veneto-friulana, mentre è attestato che successivi gestori utilizzarono nella zona emiliana, verso metà Ottocento, quando era proprietà della compagnia di Pietro Gualtieri. Per quanto riguarda le scene, che rivelano una cultura attenta alla grande tradizione pittorica derivata dai Bibbiena e dai loro seguaci bolognesi, appare verosimile l'attribuzione ad artisti assai vicini al Sanquirico, che fu scenografo della Scala dal 1827 al 1832. E' da ricordare che al teatrino è connessa (anche se non compesa in questa scheda) una serie di copioni, di cui 37 opere in prosa, un ballo e otto parti con musica del ballo "Andromaca allo scoglio". Tutto il complesso presenta eccezionale interesse storico e documentario, senza dubbio paragonabile ai teatrini di marionette conservati in musei quali Ca' Rezzonico, il Davia Bargellini e il Museo della Marionetta di Torino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700050848-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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