Ritratto di Caterina de' Medici, duchessa d'Orléans, poi regina di Francia. Dama

dipinto,

La dama ritratta a tre quarti, un tempo molto probabilmente a figura intera, veste un prezioso abito cinquecentesco, descritto con precisione miniaturista e tipico della moda italiana e francese, già influenzata a metà del XVI secolo da quella spagnola. La mano destra poggia su un tavolo coperto da un drappo rosso, mentre la sinistra stringe un ventaglio. Lo sfondo, oscuro e uniforme, dà risalto all'incarnato diafano, agli occhi azzurri, al rosa delicato delle labbra. La dama è Caterina de' Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico, una delle sovrane più longeve e influenti della sua epoca. Molto probabilmente qui è ritratta intorno ai suoi trent'anni, ben prima del 1559 data della morte di suo marito Enrico II. Da vedova infatti è noto indossasse abiti ben più sobri

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto va senz’altro messo in relazione ai numerosi disegni della bottega dei Clouet, dedicati alla sovrana, ma anche con i dipinti a figura intera degli Uffizi e con quelli a mezzo busto del Musée Condé di Chantilly. L’opera venne trasferita da Torino – come documenta l’inventario del 1836 che però non specifica la sede d’origine – tra il 1823 e il 1830. Questo trasferimento va messo in relazione a quello delle sovraporta della Sala degli Arazzi, avvenuto nello stesso periodo ed evidentemente con gli stessi scopi: decorare la nuova reggia sabauda a Genova con effigi di personaggi legati da vincoli dinastici alla Casa dei Savoia. Tutti gli inventari storici post 1830 documentano la tela nella collocazione attuale. Una etichetta cartacea, datata 1911 e incollata sul retro dell’antica tela di rifodero del quadro, equivocò Caterina con “Margherita di Valois, figlia di Francesco I”, mentre una iscrizione a mano sulla medesima tela la interpretava, correttamente, come Caterina de’ Medici. Come per gli altri sovrapporta, è stato supposto si trattasse di una copia settecentesca di un originale perduto: l'ultimo restauro ha invece chiarito che si tratta, senza dubbio, di una opera di metà Cinquecento, modificata varie volte, tanto da essere stata fraintesa e non analizzata in maniera equilibrata. Da un punto di vista attributivo sembra corretto assegnarla all’ambito di Jean Clouet, forse una copia di bottega tratta da un prototipo ancora da individuare (cfr. Fontana Amoretti, Plomp 1998, p. 84, n. 39). Sempre grazie all’ultimo restauro è oggi noto che le dimensioni attuali siano il frutto di una manomissione, indispensabile a inserire la tela nell’incorniciatura in stucco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700034819
  • NUMERO D'INVENTARIO 710
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Reale di Genova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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