San Lorenzo

scultura,

Scultura lignea raffigurante San Lorenzo. Il santo martire viene rappresentato in piedi, a figura intera, poggiante su una stretta base quadrata dalla quale fuoriescono i piedi nudi. La statua è dipinta di scuro, con l'aureola intagliata e assicurata sulla sommità della testa con un chiodo in ferro. Il volto del santo viene raffigurato come giovane e con un'espressione estatica; il corpo è leggermente avvitato mentre la mano destra si poggia al petto sull'elaborata tunica ricamata da diacono con al di sotto la veste che, scolpita in numerose pieghe statiche, aderisce alle gambe. Nella mano sinistra il santo regge la palma del martirio realizzato in ferro e, ai suoi piedi, si trova la graticola, anch'essa realizzata in ferro

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ a intaglio
    legno/ scultura
    legno/ patinatura
  • LOCALIZZAZIONE Pordenone (PN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, raffigurante San Lorenzo, insieme alle sculture raffiguranti San Marco Evangelista, il Crocifisso e il Sant'Antonio da Padova, vengono, per la prima volta, descritte e attribuite nel 1972, da Antonio Formiz, allo scultore bellunese Andrea Brustolon. Nel 1979 e, in seguito nel 1983, in occasione della "Mostra della scultura lignea in Friuli", Aldo Rizzi, basandosi sull’analisi stilistica delle opere, conferma l'attribuzione allo scultore bellunese. L'attribuzione rimane invariata fino al 2011, quando Massimo De Grassi propone invece come autore delle sculture dei tre santi, il nome di Giacomo Piazzetta, basando la propria ipotesi su un primo confronto tra queste ultime e, sia i telamoni dei dossali della chiesa veneziana dei Santi Giovanni e Paolo, sia le figure degli armadi realizzati dallo stesso Piazzetta nel 1687 per la Scuola di Santa Maria della Carità e oggi presso la sagrestia del duomo di Adria. Ulteriore confronto, legato specificatamente al San Lorenzo, è quello proposto con la Madonna del Rosario della chiesa di Ognissanti a Feltre, dove lo studioso ha riscontrato similitudini in particolare tra il volto della Madonna e quello del santo martire. Dalla relazione storico-artistica allegata alla dichiarazione di interesse culturale si evince che l'opera sia pienamente ascrivile al pieno periodo barocco veneziano, con influenze della scultura romana e d'oltralpe. Nella suddetta relazione viene inoltre sottolineato come tutte le sculture del lascito Dolfin guardino all'opera dello scultore fiammingo Giusto Le Court, ma che in particolare le sculture dei tre santi richiamino la figura dell'angelo presente nell'altare maggiore della Basilica veneziana di Santa Maria della Salute
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600179776
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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