ritratto di gentiluomo identificato con il principe Joseph Wenzel Liechtenstein

dipinto, 1769 - 1769

il dipinto, collocato nella sala VII, uno dei due salottini, dove Carlotta amava ritirarsi per suonare o per dipingere, è inserito all'interno di una cornice intagliata dorata, decorata da rosette entro tondi formati da nastri intracciati

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ pastello
  • ATTRIBUZIONI Liotard Jean Etienne (scuola)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Quintin De Latour, Maurice
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, realizzato con la tecnica a pastello, raffigura un gentiluomo a mezzobusto, identificato con il principe Joseph Wenzel Liechtenstein. L’opera è datata, secondo l’iscrizione a caratteri settecenteschi, posta a sinistra al centro, 1769, cui seguono altre parole, oggi non più leggibili. L’identificazione del soggetto con il Principe Liechtenstein era già stata avanzata in occasione della prima schedatura del 1973. Ipotesi sostenuta in maniera più generica anche da Fabiani nella guida del 2001, che descrive il soggetto come il ritratto di un Maresciallo d’Austria. Nell’Inventario dei beni mobili in Miramare, redatto entro il 1868, al num. 1375 è registrato un ritratto dipinto a olio raffigurante un Fürst Liechtenstein. Un ulteriore documento utile a definire quale personaggio della grande famiglia Liechtenstein possa essere raffigurato è l’elenco delle iscrizioni, datato 1863, fornito ai pittori Mestre e Kitz affinché lo realizzassero sulle cornici dei quadri situati a Miramare. In tale elenco si trova l’iscrizione “Fürst Wenzil Liechtenstein K.K. Feld Marschall und General Director der Artillerie † 1775”, tuttavia non riportata sulla cornice attuale del dipinto. Alcuni dettagli concorrono a sostegno dell’ipotesi del principe Joseph Wenzel Liechtenstein. Il soggetto indossa una marsina bianca, lasciata aperta in alto come imponeva la moda settecentesca, sulla quale è appuntata una medaglia raggiata identificabile con la Gran Croce dell’Ordine di Santo Stefano d’Ungheria. Tale presenza sottolinea il legame con la casa d’Austria, trattandosi di un’onorificenza data al merito, alla virtù e ai servizi resi allo Stato e alla persona del Sovrano. Nel lungo titolo d’apertura del catalogo della collezione Liechtenstein, dato alle stampe a Vienna nel 1767 da Vincenzo Fanti, si conferma che “Sua Altezza Giuseppe Wenceslao del S.R.I. Principe regnante della Casa di Liechtenstein” era “Cavaliere […] dell’Ordine della Gran Croce di Santo Stefano”. Il titolo fu creato dall’imperatrice Maria Teresa nel 1764, termine post quem per l’esecuzione dell’opera. La datazione 1769 è confermata dal parrucchino incipriato con il codino, dalla cravatta o corvatta bianca e dal resto dell’abbigliamento del feldmaresciallo, tipico della moda dei gentiluomini della seconda metà del Settecento. Il confronto dell’opera con il dipinto di H. Rigaud raffigurante Wenzel Liechtenstein in armatura e tenuta ufficiale con il dipinto di Miramare conferma ulteriormente l’identità del gentiluomo. L’opera è stata attribuita all'ambito del pittore svizzero Jean-Étienne Liotard, che soggiornò per ben tre volte a Vienna, nominato “pittore di corte” tra il 1743 e il 1745, date del suo primo soggiorno, dall’imperatrice Maria Teresa con la quale mantenne un cordiale rapporto d’amicizia e stima. Liotard era uno dei massimi esponenti del Settecento della tecnica a pastello ed era particolarmente interessato all’introspezione psicologica come emerge anche dai tratti espressivi del gentiluomo, colto oltre che nel suo status sociale, anche nelle sue qualità caratteriali. A Vienna era inoltre molto apprezzata anche Rosalba Carriera e opere dell’una e dell’altro artista figurano nelle collezioni del principe Liechtenstein. Nella citata catalogazione degli anni Settanta si fa riferimento ad un’ispirazione francese derivata da Maurice-Quintin de Latour (1704-1788). È possibile che la destinazione di tale ritratto settecentesco fosse stata la collezione imperiale asburgica, forse quella conservata a Schönbrunn, dalla quale giunsero una serie di casse indirizzate al castello di Miramare contenenti opere d’arte. Nell’ipotesi di una committenza asburgica del pastello, è possibile che l’autore dell’opera fosse un artista di qualità, forse un eccellente copista che realizzò un ritratto dell’autorevole generale, avendo come modello la Carriera o Liotard. Il dipinto di Miramare è un’opera di notevole qualità artistica e denota una buona padronanza della tecnica, caratterizzato da un’intensa introspezione psicologica e da splendide tonalità cromatiche. (De Bei F., 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006660
  • NUMERO D'INVENTARIO AC55005
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • ISCRIZIONI a sinistra, al centro - 1769 [...] - numeri arabi - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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