veduta dei colossi di Memnone in Egitto

dipinto, 1852 - 1852

Il dipinto raffigura i Colossi di Memnone, due enormi monoliti raffiguranti il faraone Amanhotep III, posti all'ingresso del grande complesso di culto eretto presso Tebe, lungo le rive del Nilo, di fronte sulla riva opposta all'attuale città di Luxor

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Schönn Alois (1826/1897)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fu acquistata da Massimiliano d'Asburgo alla ventitreesima esposizione della Osterreichesches Kunstverein a Vienna. Si tratta dell'esposizione organizzata dalla Neue Verein, fondata nel 1850, a difesa e promozioni delle arti. Tale istituzione seguiva quella esistente denominata Verein zur Beforderung den bildenden Kunste, istituita nel 1830 con la medesima mission. La Neue Verein organizzava le proprie esposizioni al primo piano dello stabile situato al n. 562 della Tuchlauben a Vienna. L'arciduca fin dal 1852 versò una quota associativa annuale di 40 fiorini attraverso la quale poteva procedere ad acquisti diretti o entrare in possesso delle opere presentate attraverso il sistema delle estrazioni, organizzate per distribuire fra i soci paganti le opere annualmente esposte. I volumi in folio tuttora conservati presso la sua persona Biblioteca testimoniano infatti che l'Arciduca possedeva gli album che raccoglievano le migliori opere apparse in queste mostre. La tele fu acquistata a Vienna nel 1852 per 100 fiorini. L'opera testimonia la passione dell'arciduca per l'esotico ed è esemplificatifo di quelle "egittomania", di cui anche Massimilano fu vittima. Nonostante l'accentuazione della piccolezza umana di fronte a questi giganti di pietra, ben evidente nelle piccole figurine che animano la deduta, l'artista opta per una rappresentazione ordinata e brillante, tutta impostata sulla rappresentazione abbastanza fedele del dato reale. Erede alla tendenza della precisione del dettaglio, ma anche alla attenzione per il colorer locale e annedotico, Alois Schonn, eseguì una veduta in contrasto fra l'antico e il nuovo, tesa a narrare la vita nel deserto, e a restituire quell'atmosfera calda e soffusa, quasi sospesa nel tempo, tipica delle sabbiose distese egiziane. Le dune furono ammirate dal vero dal pittore austriaco che, già influenzato da Horace Vernet, nel 1852 compì un viaggio in Oriente, visitando anche l'Egitto. Estremamente affascinato dal luogo che ebba larga fama nell'antichtà, insieme alle Piramidi e alle Sfingi, parti di un patrimonio collettivo occidentale, Schon rivela intenti più evocativi che documentaristici, dimostrandosi eccellente pittore nel rendere un'atmosfera luminosa, punteggiata da gustose note di colore riprese dal vero (De Bei, 2013)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006600
  • NUMERO D'INVENTARIO AA55142
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - A. SCHÖNN 1852 - capitale - a pennello - Tedesco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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