scrittoio, opera isolata - manifattura tedesca (metà sec. XIX)

scrittoio, post 1840 - ante 1860

Questo scrittoio da muro è composto da elementi di diversa provenienza, assemblaggio tipico di metà Ottocento. Probabilmente coevo alla realizzazione del Castello di Miramare è l’impianto delle gambe e del piccolo grembiule intagliato posto sotto la fascia laterale. Le gambe in noce sono sagomate a cabriole e riccamente ornate di fiori, riccioli e medaglioni intagliati nello stile neorococò austriaco. I piedi riprendono modelli a forma di zampa ferina del Settecento, mentre la crociera a linea spezzata è raccordata da un medaglione fogliato. La parte superiore è costituita da un piano di lavoro dalla pianta convessa e mossa, caratteristica del XVIII secolo, che nella parte centrale si apre a ribaltina permettendo così l’accesso a quattro cassettini nascosti all’interno. Tutta la parte superiore e la fascia laterale sotto il piano sono decorate con riquadri di paesaggi intarsiati

  • OGGETTO scrittoio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intarsio
    NOCE
    palissandro
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Tedesca
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I riquadri paesaggistici hanno una fattura e una tipologia che sono da collegare alla ricca produzione di stipi intarsiati di area tedesca (Augusta e Norimberga), risalente alla fine del XVI secolo e per tutto il XVII, fino al XIX per quanto riguarda le aree di produzione periferiche come il Tirolo. Varie sono le motivazioni che fanno supporre lo smembramento in epoca Settecentesca di uno schcreibtisch per riutilizzarne le formelle all’interno di una nuova struttura, intarsiata con filettature e cornici in legni esotici, come il palissandro, e nei modi più tipici dell’epoca. La ribaltina è infatti intarsiata su entrambe le facce come le antiche calatoie. Il motivo ornamentale di questi intarsi è una natura morta ricca di fogliame e fiori che circondano gli oggetti tipici dello scrittoio: rotoli di pergamena, penne, due libri visti secondo la tecnica illusionistica del trompe-l’oeil. Pur restando godibile esso risulta sottosopra, essendo stato concepito per essere disposto verticalmente. A riconferma all’interno è ancora marcatamente visibile l’area d’incasso della vecchia serratura, ora riempita con un restauro pittorico. Intorno alla ribaltina sono disposte sei formelle con paesaggi di rovine fantastiche, speculari a due a due, con le stesse misure delle formelle che decorano i fianchi. Dal confronto di queste dimensioni risulta che tali intarsi sarebbero stati ricavati da cassettini interni dello schcreibtisch originale. Interessante è la cura di questi intarsi la cui resa pittorica è esaltata non solo dall’uso di essenze diverse, anche tinte, ma anche grazie alle ombreggiature ottenute grazie alla tecnica della cauterizzazione. Il soggetto del paesaggio con rovine risale al periodo d’oro dell’intarsio fiorentino, nella seconda metà del XV secolo, dopo le dimostrazioni degli studi di prospettiva del Brunelleschi e dell’Alberti (Fonda L., 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006555
  • NUMERO D'INVENTARIO DC55001
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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