veduta del bacino di San Marco nei pressi della punta della Dogana a Venezia

dipinto, post 1813 - ante 1834

Il dipinto raffigura una bellissima e dettagliata veduta del bacino di San Marco a Venezia, in prossimità della punta della Dogana, ripreso dall'imbocco del Canal Grande. Sulla destra si distinguono in sequenza i Giardini Reali, realizzati in epoca napoleonica, la Zecca, il Palazzo Ducale e la Riva degli Schiavoni, mentre sulla sinistra s'intravede l'isola di San Giorgio con la basilica palladiana, il campanile e una delle due torrette in pietra d'Istria realizzate a partire dal 1813, con funzione di delimitazione all'accesso del Porto Franco, installato a seguito di decreto il 7 dicembre 1807. L'opera adotta una duplice prospettiva che consente un ampliamento della veduta, tale da poter inglobare anche l'isoa di San Giorgio, che viceversa rimane tagliata da una veduta diretta del dato reale

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Borsato Giuseppe (1771/ 1849)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Diversamente da altre cornici della collezione di Miramare, in questo caso la targhetta che indica l'autore e la datazione del dipinto risultano fuorvianti nella loro funzione didascalica. Se è infatti vero che l'attribuzione a Borsato non possa essere messa in dubbio sia sulla base di un confronto con un'altra opera dello stesso autore di collezione privata, sia per una descrizione autografa fatta a metà Ottocento dal disegnatore, incisore e scrittore Pietro Chevalier, lo stesso non si può affermare della datazione. 1859 infatti non può essere la data di esecuzione del dipinto, in quanto Borsato era morto 10 anni prima. Tale data si potrebbe piuttosto riferire all'acquisto dell'opera da parte dell'arciduca Massimiliano, anche se le note di contabilità conservate a Trieste non supportano tale ipotesi, oppure un semplice errore di indicazione. Per circoscrivere l'esecuzione del dipinto si deve piuttosto far riferimento ad un elemento iconografico, ovvero la torretta in pietra d'Istria, costruita insieme ad un'altra a partire dal 1813 (termine post quem), con funzione di delimitazione all'accesso del Porto Franco, installato a seguito di decreto il 7 dicembre 1807. Al medesimo periodo si avvicina un'altra veduta di Borsato, datata 1819 e conservata in collezione privata, che rappresenta il bacino di San Marco dal medesimo punto di vista, escludendo però l'Isola di San Giorgio, che come meglio specificato sopra rimarrebbe fuori da un unico punto prospettico. La visione artificiale del dipinto di Miramare ha come illustro precedente, per quanto riguarda la ripresa sulla riva sinistra del Canal Grande, La punta della Dogana e San Giorgio Maggiore di Luca Carlevalijs, prospettiva che diventa ricorrente nel Settecento e nel secolo seguente. Lo scritto di Chevalier datato 1834 ben si avvicina all'opera di Miramare supportando tanto la paternità dell'opera e rappresentando il termine ante quem per il dipinto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600005997
  • NUMERO D'INVENTARIO 3620
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2017
  • ISCRIZIONI sulla targhetta della cornice, in basso, al centro - G. BORSATO 1859 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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