ritratto dell'imperatore Napoleone III

dipinto, post 1853 - ante 1856

l'opera è collocata nella Sala XV, detta Sala delle udienze, inserita entro una cornice dorata e intagliata, con al centro in alto, entro ovale la lettera N. Il dipinto raffigura Napoleone III di tre quarti stante in gran uniforme mentre esibisce fieramente i simboli del potere imperiale. Sulla divisa blu, da tipico tagli a gilet a forma di A, chiamato alla Napoleone, spicca il Gran Collare della Legion d’Onore con il monogramma di Napoleone I cinto d’alloro. Napoleone III dai baffi tenuti fieramente dritti, regge con la mano destra la “mano della giustizia”, una sorta di piccolo scettro terminante con una mano i cui pollice, indice e medio sono sollevati, utilizzato per le incoronazioni dei re di Francia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Guillemet Giovanni Battista Antonio (1843/ 1918)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come si evince dall’iscrizione in basso a sinistra la tela è una copia eseguita da un non meglio precisato Guillemet di un’opera di Winterhalter, pendant del dipinto con uguale genesi dell’Imperatrice Eugenia. Le due tele sono menzionate in una lettera datata 19 settembre 1856 scritta dal Direttore Generale dei Musei Imperiali e Intendente alle belle arti della Casa dell’Imperatore, diretta all’ambasciatore austriaco, il barone de Hubner, in cui egli informa che i ritratti delle Maestà di Francia, eseguiti per “S.A.I. e R. l’Arciduca Ferdinando Massimiliano” erano terminati e potevano essere consegnati all’Ambasciata. Inoltre egli specifica che le copie sono state eseguite con cura da Guillemet, che egli stesso incaricò del lavoro per una somma di 1.200 franchi. L’Intendente chiude la missiva dicendo che si è preso la libertà di indirizzare questo “giovane artista” al barone affinché egli possa regolarizzare la commissione, prontamente pagati il giorno stesso. Sull’identità del giovane autore che ha firmato entrambi ritratti con il nome Guillemet imperiali ci sono ancora delle perplessità. In passato tale nome fu identificato con il famoso Jean Baptiste Antoine Guillemet, pittore nato nel 1843 a Chantilly, allievo di Corot e d’Oudinot, che debuttò al Salon de Paris nel 1865, ottenendo grandi successi e riconoscimenti. Allo stesso nome è legato però un altro pittore francese, Pierre Désiré Guillemet, nato a Lione nel 1827, attivo a Parigi nello stesso periodo. Allievo della Scuola di Belle Arti di Lione, dal 1844 al 1847, e poi allievo di Hyppolite Flandrin, tale artista si stabilì a Parigi dove espose dal 1857 al 1863 alcuni ritratti e dipinti di altro genere. Entrambi i dipinti furono commissionati dall’Imperatore a Winterhalter nel 1853, per celebrare la sua nomina imperiale avvenuta il 1° dicembre 1852, anno in cui fu invitato a Compiègne, divenendo di fatto il primo artista ad essere onorato di tale invito, prima dell’istituzione dei celebri séries di Compiégne, i ricevimenti ufficiali organizzati dall’Imperatore quattro o cinque volte l’anno. L’Imperatore tuttavia non gradì particolarmente il risultato dell’esecuzione, tanto da eseguire per sua Maestà soltanto un altro ritratto, circa quattro anni dopo, in abiti borghesi. Ciò nonostante Winterhalter conobbe numerosi privilegi presso Napoleone III, divenendo di fatto pittore di corte nel 1854. Il ritratto ufficiale di Winterhalter, così come quello dell’Imperatrice, è andato perduto e conosciuto oggi nella versione di bottega conservata nella Collection The Crown Estate Commissioners. Dei due pendant tuttavia esistono numerose copie, varianti e repliche. Molto vicino al dipinto a figura intera è la copia presente al Museo Napoleonico di Roma. Rispetto all’opera originale l’artista Guillemet, come per il ritratto di Eugenia, comprime la rappresentazione, lasciando parzialmente intravedere la corona imperiale lasciata scoperto dal mantello di ermellino alle sue spalle e riduce il tendaggio per lasciare spazio al brano paesaggistico sulla destra. Mentre il ritratto di Eugenia è citato nell’inventario dei beni di Miramare redatto prima del 1868, quello dell’Imperatore non lo è. Le tele vengono citate insieme nel 1902, in una guida della residenza di Miramare, che li descrive negli appartamenti destinati alle persone del seguito, al secondo piano del Castello, “un tempo ornamento delle pareti della camera arciducale al pianterreno” (De Bei, 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600005962
  • NUMERO D'INVENTARIO AA55373
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • ISCRIZIONI in basso, sulla sinistra - Guillemet/ D'Après Winterhalter - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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