piatto, opera isolata di Antonibon, Giovanni Battista (bottega) - manifattura novese (secondo quarto XVIII)
Piatto in maiolica rotondo, foggiato al tornio a mano, con tesa liscia e orlo rialzato. La decorazione monocroma in blu è ispirata ai motivi e alla tipologia della produzione di Delft. Lo smalto è lievemente azzurrato. Al centro, su campo bianco, nel cavetto si staglia un fiore principale con corolla nettamente modellata (riferito come "cardo"; o "peonia"), sostenuto da uno stelo arcuato dal cui peduncolo si dipartono un gambo minore con bocciolo e foglie dentate. Tale ornato declina un'interpretazione del consueto motivo a "grande fiore blu" in monocromia di cobalto, elaborato della manifattura novese in particolare sotto la guida di Giovan Battista Antonibon. Questa decorazione risulta cifra caratterizzante, tra i motivi dipinti in blu di cobalto 'a gran fuoco' introdotti dagli Antonibon, nella cui impresa confluirono diverse esperienze, anche di maestranze specializzate venete (soprattutto bassanesi) e lombarde (in particolare lodigiane). Sulla tesa del piatto si dispiega una sottile fascia in cui si dispongono perpendicolarmente, in alto e in basso e ai due lati, riserve oblunghe entro cui sono racchiusi quattro fiori (con corolle stilizzate) centrati fra rametti fogliati e alternati a motivi geometrici "a piume di pavone". Si rincorrono quindi nella fascia motivi scanditi da sequenze di linee spezzate e di tratti condotti con andamento geometrico ripetuto, a intreccio o a sezione triangolare, paragonati anche a modelli cinesi (compresi bordi di porcellane Ming). L'ispirazione orientale, ripresa pure nella produzione ceramica olandese, si riflette nella stilizzazione dei motivi decorativi e nella gamma cromatica in bianco e blu. La fortuna coeva di questo decoro elaborato dalla manifattura novese è confermata da una relazione ufficiale veneziana dei Cinque Savi alla Mercanzia, che nel maggio 1735 esprimono parere favorevole in merito alla richiesta di esenzioni fiscali avanzata da Giovan Battista Antonibon; tra la documentazione si legge anche che "una non tenue porzione di soldo, che rifondevasi per l'acquisto delle terraglie di Delft, hora si trattiene nello Stato" (vedasi anche il regesto documentario, a cura di Nadir Stringa, in 'La ceramica degli Antonibon' 1990: p. 177, con bibl.)
- OGGETTO piatto
-
MATERIA E TECNICA
maiolica/ pittura
- AMBITO CULTURALE Manifattura Novese
-
ATTRIBUZIONI
Antonibon, Giovanni Battista (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Nove (VI)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730627
- NUMERO D'INVENTARIO 312
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0