allegoria del sacrificio del soldato per la Patria
Il cippo si imposta su di un gradino con angoli sagomati, dal quale si diparte rastremandosi gradualmente verso la sommità, dove è collocato un grandioso gruppo scultoreo in bronzo. L’insieme presenta nel prospetto principale la personificazione dell’Italia che, accompagnata da due soldati vittoriosi, mostra il corpo di un caduto seminudo, di cui bacia la fronte; sul lato opposto, separati dalle quattro figure principali tramite alte spighe di grano ed uno scudo, sono collocati un padre contadino con vanga alla mano mentre introduce il figlio piccino, nudo, colto nell’atto del saluto romano. Il monumento è inquadrato, entro l’area di rispetto cintata, da due bocche da fuoco. Una lapide aggiunta sul basamento del fronte principale dedica il monumento anche ai caduti della seconda guerra mondiale (1975). Sui tre lati del cippo sono elencati i caduti, ordinati per cognome e seguiti dal grado militare
- OGGETTO monumento ai caduti a cippo
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
CEMENTO
Marmo
PIETRA
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ATTRIBUZIONI
Possamai Giovanni (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE piazzetta Artiglieri
- INDIRIZZO piazzetta Artiglieri, Codognè (TV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento ai caduti della Grande Guerra del comune trevigiano di Codognè è databile stilisticamente agli anni del regime fascita. La retorica dei gesti appare infatti piuttosto chiara, non solo per il saluto romano del fanciullo, ma anche per la scelta iconografica di rappresentare la figura di un contadino, pienamente riconducibile ai formulari propagandistici del sistema politico. Nonostante sin dall'aprile del 1921 si ha notizia della costituzione di un comitato pro ricordo ai caduti (con la proposta del comune di stanziare 5000 lire per una lapide), è solo dall'agosto del '24 che la giunta di Codognè delibera un acconto di 2.500 lire per il monumento, "i cui lavori sono abbastanza inoltrati" (Mies 2004). Non è chiaro dal carteggio amministrativo conservato presso il civico archivio, se la realizzazione dell'opera si protrasse sino all'ultimo saldo, avvenuto 5 anni dopo, il 28 agosto 1929. Le notizie riportate sono tratte dal volume del professore Giorgio Mies (Codognè fra arte e cultura, vedi BIB), il quale specifica che dalla documentazione archivistica consultata non emerge mai il nome dell'artefice del monumento. Non è nota la fonte per la quale Mies attribuisca l'opera di Codognè all'architetto solighese Giovanni Possamai (l'attribuzione rimane dunque dubitativa); personalità piuttosto attiva nella realizzazione di monumenti ai caduti del territorio veneto, fra le opere di Possamai si ricordano: Farra di Soligo, Sernaglia della Battaglia, Sarmede, Spresiano, Covolo di Piave, Meolo (pilo porta bandiera del 1929), oltre al monumento del suo comune natale, Pieve di Soligo, privato dell'apparato scultoreo bronzeo durante la seconda guerra mondiale. Grazie alla collaborazione dell'attuale amministrazione comunale, è stata rintracciata l'autorizzazione del sindaco di Codognè del 1975 ad apporre la lapide con dedicazione ai caduti del secondo conflitto mondiale nel basamento dell'opera (delibera del 16 aprile 1975, prot. n° 1379, su richiesta della locale sezione dell'Associazione Nazionale Artiglieri)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500690142
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI prospetto principale, cippo - CI FU GUIDA LA STORIA/ E COMBATTEMMO/ CI FU META LA GLORIA/ E NOI MORIMMO/ AI SUOI CENTO EROI/ CADUTI PER LA/ GRANDEZZA DELLA/ PATRIA IMMORTALE/ IL COMUNE DI CODOGNE'/ RICONOSCENTE - a caratteri applicati -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0