allegoria della Vittoria come aquila

monumento ai caduti ad obelisco, post 1917/05/25 - ante 1921/09/17

Elevato sopra tre gradini, s’innesta un basamento in grossi blocchi lapidei, culminante in una struttura tronco-piramidale che presenta agli angoli un rinforzo aggettante in mattoni di pietra, coronato da un cornicione marmoreo sbozzato a scalpello. Tale elemento si raccorda con l’obelisco superiore tramite un dado decorato con cornici ad ovoli. Sulle facce laterali del dado sono elancati i caduti della Grande Guerra. Al vertice dell’obelisco è un’aquila bronzea con ramoscello d’alloro nel becco. Lo stemma sul fronte principale dell’obelisco, attualmente molto compromesso, risulta dalla bibliografia (D’Andrea 2015), quello del Cadore. Sul basamento tronco-piramidale è presente una lapide in ricordo dei caduti del secondo conflitto mondiale, aggiunta nel corso dell'ultimo dopoguerra

  • OGGETTO monumento ai caduti ad obelisco
  • MATERIA E TECNICA marmo/ modanatura
    PIETRA
    bronzo/ fusione
    marmo/ scultura
    CEMENTO
    FERRO
    marmo/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • ATTRIBUZIONI Marchioni Ercole (1890-1935): progettista
  • LOCALIZZAZIONE strada Statale 51 di Alemagna
  • INDIRIZZO strada Statale 51 di Alemagna, Vodo Cadore (BL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento a caduti della Grande Guerra di Vodo di Cadore ha una storia singolare: commissionato il 25 maggio del 1917, già realizzato nell’ottobre dello stesso anno, poi disperso, venne doppiamente inaugurato, nel marzo del 1921 ed in maniera definitiva il 17 settembre del 1922. Con scelta piuttosto precoce, un anno prima la fine del conflitto, il Comitato locale pro Monumento, nella persona del rappresentante Giuseppe Del Favero, sottoscrisse un contratto con la ditta di Paolo Zanette di Vittorio Veneto, che fornì i materiali lapidei anche per il monumento di Valle di Cadore (NCT 05 00690135). Il termine concordato per la consegna dell’opera, previsto per l’inaugurazione del 20 di settembre ’17, slittò di un mese, ma all’arrivo presso la stazione di Calalzo, il monumento venne requisito dagli austriaci. Fu rintracciano l’8 dicembre dell’anno seguente in Pusteria, da dove venne spedito verso Vodo. Una prima inaugurazione venne dunque celebrata nel marzo del 1921, ma a causa del rifacimento della statale Alemagna (creazione di un rettifilo nell’area su cui insisteva l’opera), il monumento fu probabilmente spostato, anche se i riscontri documentali rintracciati in merito da Emanuele D’Andrea non sono chiarificatori (si veda BIB). Non è nemmeno chiaro quando venne realizzato il basamento tronco-piramidale, su disegno del pittore locale Ercole Marchioni, se in occasione della prima inaugurazione o piuttosto per quella definitiva del settembre 1922; nella fotografia storica ripresa durante il ritrovamento in Pusteria (pubblicata in D’Andrea 2015), effettivamente il monumento è composto dal solo obelisco con il supporto a dado
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500690138
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI prospetto principale, obelisco - IL/ COMUNE DI VODO/ ETERNA NEL MARMO/ IL NOME/ DEI FIGLI SUOI/ CHE DIEDERO LA VITA/ PER LA DIFESA/ DELLA PATRIA - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE