allegoria della Vittoria
Il monumento presenta una base leggermente tronco piramidale, realizzata con pietre irregolari estratte dalle cave dei Coi de Pera (località del Comune di Ponte nelle Alpi). Sui due lati (nord-est e sud-ovest) poggiano due fontanelle la cui vasca a conchiglia è sorretta da una mensola a testa d’ariete. Il corpo centrale della struttura è in pietra grigia e riporta in basso versi di Orazio, Dante e Foscolo. Al di sopra si innesta il basamento in marmo bianco di Carrara con lapidi commemorative che sostiene la colonna liscia terminante con un capitello di foggia corinzia. La statua della Vittoria è posta alla sommità e poggia su una sfera di bronzo: con la mano destra innalza una corona d’alloro mentre sotto il braccio sinistro tiene un ramo d’ulivo. Attualmente la base è ricoperta da rampicanti e l'intera struttura è posta all'interno di uno spazio verde circondato da una recinzione in cemento
- OGGETTO monumento ai caduti a colonna
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
MARMO DI CARRARA
PIETRA GRIGIA
ROCCIA
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MISURE
Profondità: 4m
Altezza: 4 m
Larghezza: 10m
: 10 m
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ATTRIBUZIONI
Boito Beniamino (1869-1947): progettista
Soresi L (attivo Prima Metà Sec. Xx): scultore
- LOCALIZZAZIONE Piazza Arrigo Boito
- INDIRIZZO Piazza Arrigo Boito, Ponte nelle Alpi (BL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Beniamino Boito, cugino dell’architetto Camillo e del musicista Arrigo Boito, fu una personalità di spicco a Polpet. Mise a disposizione un terreno di sua proprietà per la costruzione del monumento ai caduti, ne studiò il progetto esecutivo e si avvalse della collaborazione dello scultore veneziano Soresi. Quest'ultimo possedeva una fonderia a Conegliano Veneto e soggiornò in paese per quasi sei mesi durante la realizzazione della parte marmorea. Il monumento fu inaugurato il 26 giugno 1924. Durante il secondo conflitto mondiale la statua della Vittoria fu sottratta dallo stesso Boito e da lui sotterrata, o forse solo nascosta (vedi fonti) per evitare che i soldati tedeschi se ne appropriassero. Solo nel 1947 Boito, su sollecitazione del sindaco Antonio Orzes e delle autorità locali, decise di restituire la statua che fu ricollocata nella sede originale. Nel 1952 venne rimosso il vecchio recinto di legno e sostituito da una cinta di siepi su tre lati e da una balaustra sul lato prospiciente la piazza. L'attuale sistemazione, in cui è stato recuperato e reinserito il cancelletto originale (opera del fabbro Pietro Rossa, di Levego) risale al 1979
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500677653
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- ISCRIZIONI prospetto frontale, lapide - A LA MEMORIA/ GRANDE E PERENNE/ DEI POPULETENSI/ CADUTI/ NELL'IMMANE CONFLITTO/ PER L'UNITÀ D'ITALIA/ PER L'INDIPENDENZA DEI POPOLI/ 1915-1918/ REDUCI E POPOLO/ VELL'ANNO V° DELLA VITTORIA/ DEDICANO/ IV NOVEMBRE MCMXXIII - capitale - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0