Prestito Nazionale. soldato con il braccio fasciato brandisce una baionetta stringendo il tricolore

manifesto pubblicitario, 1916 - 1918

Lettura iconografica: figura maschile; soldato; baionetta; bandiera. Categoria merceologica/ tipo evento: guerra; Prima guerra mondiale; attività finanziarie e assicurative; assicurazioni; prestito nazionale di guerra. Nomi: Prestito Nazionale

  • OGGETTO manifesto pubblicitario
  • MATERIA E TECNICA carta/ cromolitografia
  • MISURE Altezza: 140.6 cm
    Larghezza: 100.4 cm
  • ATTRIBUZIONI Borgoni Mario (1869/ 1936)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Nando Salce
  • LOCALIZZAZIONE Complesso di Santa Margherita e San Gaetano
  • INDIRIZZO Via Carlo Alberto, 31, Treviso (TV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’inizio delle attività belliche nel 1914 e il rafforzarsi del fronte intterventista interno, costrinsero il Regno d’Italia a iniziare in gran segreto i preparativi per il conflitto. Alla fine del 1914 il Governo guidato da Antonio Salandra, decise quindi di ricorrere a un prestito pubblico. L’obiettivo, ambizioso, era il raggiungimento di un miliardo di Lire e reperire così i primi fondi per preparare una guerra sempre più vicina. Il primo prestito nazionale fu varato nel gennaio del 1915 con un tasso di interesse pari al 4,5 % netto. L’investimento era particolarmente allettante (esenzione dalle imposte presenti e future, durata 25 anni) e l’obiettivo fu subito raggiunto. Nel giugno del 1915 fu emesso il secondo prestito nazionale. L’entrata in guerra dell’Italia aveva nel frattempo cambiato la situazione. La legge 671 del 22 maggio 1915, riconosceva infatti al governo poteri straordinari di intervento sia per il mantenimento dell’ordine pubblico sia in materia di economia. L’interesse fu anche in questo caso del 4,50% sempre a 25 anni. La raccolta di fondi superò addirittura il miliardo di Lire. A dicembre del 1916 il Governo, guidato dal liberale Paolo Boselli, prepara il terzo Prestito Nazionale. L’andamento delle operazioni militari rendeva chiaro che la guerra non poteva essere di breve durata e che la spesa militare sarebbe stata ingente. Il tasso di interesse salì così al 5% netto. Gli obiettivi raggiunti in occasione dei precedenti prestiti, convinsero il Governo a organizzare una vasta e capillare campagna pubblicitaria sul Prestito Nazionale attraverso cartoline e manifesti. A gennaio del 1917 il Governo ricorre a un nuovo prestito, il quarto, con le stesse modalità del precedente. La macchina pubblicitaria lavora a pieno regime. Manifesti, cartoline e pubblicità sulle maggiori testate giornalistiche informano tutta la popolazione dell’operazione economica per incentivare la raccolta di fondi. In occasione di questo prestito sono varate delle novità. Vengono per esempio accettati in pagamento anche titoli pubblici e monete d’oro sia estere sia italiane. Oltre sei miliardi di Lire fu l’ammontare finale delle sottoscrizioni. La disfatta di Caporetto, la necessità di ripristinare l’ingente apparato militare perso durante la rotta, determinarono il quinto Prestito Nazionale, anche questo con interesse pari al 5% e con una raccolta complessiva di oltre tre miliardi di Lire. L’ultimo Prestito Nazionale fu emesso nel 1918. L’imminente sconfitta dell’Impero austro ungarico e la vittoria finale, resero chiaro l’obiettivo di quest’ultima operazione: la ricostruzione. L’enorme debito pubblico causato dai costi della guerra e dal pagamento dei debiti contratti attraverso il Prestito Nazionale, ebbe come conseguenza un grosso debito che i Governi cercarono di colmare con l’aumento delle tasse determinando un rialzo generalizzato dei prezzi di tutti i beni innescando una crisi economica che fece da scenario per i futuri risvolti politici
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500672141
  • NUMERO D'INVENTARIO 18229
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale Collezione Salce
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI a sinistra - M. BORGONI - capitale - a stampa -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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