San Prosdocimo che battezza un nobile asolano

dipinto,

San Prosdocimo, al centro della composizione, sta amministrando il sacramento del battesimo: verso l'acqua, contenuta in una brocca d'argento, sul capo del catecumetno, un anziano signore, inginocchiato di fronte al Santo, colto di profilo e abbigliato con abito scuro ravvivato da una cinta rossa a cui e' agganciato un borsellino con nappine di eguale colore. Il neofita e' assistito da un paggio, vestito con indumenti a strisce (pantaloni a bande nere e rosse, manto a fasce grigie, il quale regge una bacinella in oro; oltre la paggio, sulla sinistra, s'intravede anche il volto barbuto del padrino del padrino del nobile asolano battezzando. Affiancano S. Prosdocimo (con ricco piviale damascato in oro e foderato in rosato, mitria dorata arricchita incastonate), Santa Caterina d'Alessandria, identificabile per la ruota dentata, la quale impugna con la destra la palma del martirio, e San Nicola di Bari, rappresentato, come da iconografia tradizionale, con le tre palle dorate posate su un libro sostenuto con la mano destra. La Santa martire, coronata con prezioso diadema, indossa una veste scura sulla quale spicca il lungo manto giallo; San Nicola e' coperto da un piviale rosso, trattenuto da un fermaglio dorato, e mitria bianca con profili in oro. Sovrasta la scena San Pietro Apostol

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Damini Pietro (1592/ 1631)
  • LOCALIZZAZIONE Asolo (TV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala fu realizzata, secondo quanto riporta una storia locale, su commissione del collegio notarile di Asolo (PIVETTA), particolare questo che sembra trovare conferma nella presenza, all'interno della composizione, del San Nicola di Bari, Protettore dei Notai. L'opera del Damini e' ricordata, nel corso dei secoli, da vari autori (RIDOLFI 1648; MELCHIORI 1720-27; FEDERICI 1803; CRICO).Riguardo la sua esatta collocazione cronologica, non essendo datata, il Bordignon Favero (1960) ha proposto, in base all'analisi stilistica, una datazione, accolta anche da Fantelli (1978), oscillante tra il 1612 e il 1620, in quanto il dipinto, presentando molti richiami alla pittura veneta del Cinquecento, non sembra ancora influenzato dai modi del Padovanino e dal luminismo dei Saraceni, caratteristiche queste dell'ultimo periodo di attivita' 8R. PALLUCCHINI, La pittura veneziana del Seicento, I, Milano 1981, pp. 87-88); il Comacchio, invece, propone di inserirlo tra il 1625 e il 1630 in quanto l'opera non appare nominata nella relazione della visita pastorale compiuta nel 1625 (1981).La pala fu collocata sull'alitare ora intitolato a San Prosdocimo, gia' dei Battuti, nel 1872: in quell'anno il dipinto del Damini, prima posto su un altare ligneo dedicato alla Madonna del Rosario, sostitui' su quest'altare la pala dell'Assunta di Jacopo Bassano (COMACCHIO, 1981). (Per Pietro Damini cfr. NEPI SCIRE' in Dizionario Biografico degli Italiani, 32, Roma 1986, pp. 335-359; ad vocem in AA. VV., La pittura in Italia. Il Seicento, Milano 1989, II, pp. 709-710
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500235286-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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