angeli

dipinto, 1290 - 1310
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa della Madonna del Rosario
  • INDIRIZZO Via Convento 3, Follina (TV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questi affreschi furono menzionati per la prima volta dal Toesca con una proposta di datazione alla fine del '200. Di recente la Fraccaro de Longhi ha invece ritenuto tale datazione troppo anticipata. La presenza di alcuni motivi vegetali che intervallano le parti figurate nella fascia superiore e le riquadrature trilobe della fascia inferiore convincevano la studiosa della necessita' di datare gli affreschi piu' innanzi, entro la prima meta' del '300. In realta' tanto l'arcatura triloba che inquadra gli apostoli quanto i tralci vegetali con foglie di vite nel fregio superiore non costringono affatto ad una data tanto ritardata, trovandosi in Italia gia' alla fine del '200. In territorio veneto il riferimento piu' calzante e' offerto dal fregio sovrastante la Crocifissione dipinta sulla parete della sala capitolare dell'ex convento di S. Nicolo', ora Seminario, la cui datazione e' stata a lungo dibattuta tra la fine del '200 e l'inizio del '300, con una propensione negli studi piu' recente per il termine piu' tardo. Le componenti culturali che stanno alla base di questo ciclo sembrano essere le stesse che animano episodi pittorici veneziani quali gli affreschi di S. Giovanni Decollato a Venezia, forse ancora entro il '200 le tavole con apostoli dell'iconostasi del Duomo di Caorle, gia' inoltrati nel '300 ed il gruppo di opere anonime raccolte attorno al Giudizio Universale di Worcester. E' proprio con quest'ultimo che si rintracciano le assonanze maggiori ritrovandosi quella stessa solidita' di impianto e larghezza formale che caratterizza gli affreschi qui considerati; specie le figure degli nelle due imprese pittoriche, mostrano una certa somiglianza nei tipi fisionomici e nel modo di frammentare i panneggi. Negli apostoli il modo abbreviato e semplificatorio di rendere i tratti fisionomici, sembra da leggersi come persistenza di una schematizzazione stilistica di ascendenza bizantina. I dipinti vennero liberati dallo strato di scilabo che li ricopriva intorno al 1919. In questa occasione venenro anche pesantemente ridipinti. Alcuni risultano danneggiati da scalfiture
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500061697-17
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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