Scene di paesaggio e figure allegoriche
dipinto,
ca 1581 - ca 1581
Toeput Lodewijk Detto Pozzoserrato (1550 Ca/1605 Ca)
1550 ca/1605 ca
La decorazione corre intorno alla parte alta delle pareti; consiste nella raffigurazione di otto Virtù alternate a sei paesaggi; le figure sono poste entro nicchie, illusivamente aperte sui brani paesaggistici, come una finta loggia
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 180 cm
Larghezza: 2000 cm
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ATTRIBUZIONI
Toeput Lodewijk Detto Pozzoserrato (1550 Ca/1605 Ca)
- LOCALIZZAZIONE Teolo (PD)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo ciclo venne dipinto in funzione dell'ambiente, con riferimento ad alcuni passi della Regola di S. Benedetto (capitoli II e LXIV). Viene menzionato per la prima volta da von Hadeln (1924, p. 89, nota 1), a commento delle parole del Ridolfi sul Varotari: "Chiamato da' padri di Praglia, facevi molte lodevoli fatiche". Ma solo nel 1960, si tentò di dare una configurazione più precisa all'autore di questi paesaggi, d'impronta chiaramente nordica e diversissimi dai brani paesistici dipinti dal Varotari. Il Muraro (1960, p. 125-6) attribuiva l'intero ciclo al P. per l'identico impasto dei colori e preparazione dell'intonaco. L'Ivanoff (1960, n. 4), invece, dava al fiammingo solo i paesaggi e le figure al V. Così la critica seguente; solo il Grossato (1966, p. 281) ipotizza un unico esecutore (il Pozzoserrato), in base all'esame della tecnica, ma le figure sarebbero state dipinte su cartoni dal Varotari, data l'impronta chiaramente veronesiana delle stesse. Riguardo la datazione, si può porre come data post quem il 1577, anno in cui il P. era a Venezia e ne dipinge uno scorcio lagunare nel paesaggio con l'arco, qui a Praglia. Aggiornamento 2015: La realizzazione del fregio nell'appartamento abbaziale appare un perfetto esempio di sintonia tra il committente e l'artista, uno straordinario incastro di sapienza teologica e capacità di trasposizione evocativa. La disposizione alternata delle nicchie con le figure e i riquadri paesaggistici si dispone nelle pareti con calcolata simmetria: nei lati corti due scene con vedute marine, nei lati lunghi si alternano a due episodi evangelici due episodi speculari, relativi al monastero di Praglia, accompagnati da iscrizioni: le tre figure che collegano ciascuna sequenza si legano intrinsecamente a questa, in particolare la figura che è situata al centro delle pareti si raccorda con entrambe le scene raffigurate. Seguendo le indicazioni espresse dalla critica precedente sia i paesaggi che le figure rappresentanti le virtù dovrebbero collegarsi ai capitoli II e LXIV della Regola di s. Benedetto, ossia quelli specificatamente dedicati all'abate e alla sua elezione [...]. Riprendo l'argomento del viaggio a Roma [del Pozzoserrato] perché, nonostante non vi siano documenti che attestino tale soggiorno, in alcuni disegni riferibili all'artista si ritrovano fedelmente luoghi della capitale e inoltre, come ha ricordato anche Bert Meijer, sono in definitiva gli affreschi di Praglia, così influenzati dalle opere di Matthijs Brill e dalla prima attività del fratello Paul, il miglior argomento per provare il viaggio romano (Pietrogiovanna, 2013, pp. 411-413, 416). A questo proposito Mari Pietrogiovanna indica una serie di cicli pittorici affrescati che potevano essere stati visti dal Pozzoserrato nella città eterna, tra i quali il fregio nel Salone del palazzo del Commendatore dell'Ospedale di S. Spirito in Sassia, datato tra il 1575 e il 1580. Dalla scarsa documentazione del palazzo è emersa una registrazione di pagamento a "Lodovico Romano di 5 scudi per il resto della pittura fatta nella sala del (nostro) palazzo", che supporta l'ipotesi della studiosa che per Praglia "verso il 1581 Ludovico Pozzoserrato abbia potuto ispirarsi a una serie di paesaggi così ampia e varia, tutti riuniti nel Vaticano o nelle immediate vicinanze, eseguiti dai suoi connazionali o anche forse da un italiano suo omonimo"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500015702
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
- DATA DI COMPILAZIONE 1976
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1979
2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0