lavabo, serie di Lombardo Tullio (bottega) - ambito vicentino (secc. XV/ XVI)

lavabo, ca 1491 - ante 1530

Pilastri scolpiti a candelabre terminanti in un archinvolto con sottarco niellato, incorniciano le due vasche con mensole a niello; la superiore ornata da cinque teste di leone alternate a patere di marmi vari. Lo specchio di fondo è a tre scomparti di pavonazzetto e fascia di fiorami a niello. Due motti latini nel fregio sotto il timpano e sotto la vasca

  • OGGETTO lavabo
  • MATERIA E TECNICA metallo/ niellatura
    DIASPRO
    marmo serpentino
    MARMI POLICROMI
  • AMBITO CULTURALE Ambito Vicentino
  • LOCALIZZAZIONE Teolo (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lavabo sinistro all'ingresso del refettorio monumentale, preziosissima opera in niello ed intarsio unita ai soliti elementi figurativi della scuola lombardesca. Per la tecnica raffinata fino al virtuosismo si è soliti attribuirla alla mano di Tullio Lombardo, personalità di spicco particolare nell'ambito della bottega paterna. Aggiornamento 2015: Pietro Lombardo era stato chiamato dai benedettini nel 1495, a dirigere la ristrutturazione del chiostro del monastero di S. Giustina, e fu verosimilmente questa commissione ad aprire la strada al figlio Tullio come architetto designato alla ricostruzione della chiesa pragliese, negli anni precedenti la crisi di Cambrai. La menzione di Tullio ha del resto suggerito di estendere tale attribuzione anche al progetto del refettorio e dell'intero chiostro pensile che si apre alle spalle della chiesa, consacrato, in base a un'epigrafe oggi scomparsa ma riportata da padre Carpanese, dal vescovo di Padova Piero Barozzi nel 1495 [...]. I due lavamani (fig. 7-8) riproducono specularmente ai lati dell'ingresso un identico modello, notevolmente articolato rispetto ad esemplari lombardeschi della medesima tipologia: da quello, ancora quattrocentesco, al Museo Correr di Venezia, proveniente dal convento agostiniano di S. Stefano, al lavello nel cortile delle Gallerie dell'Accademia, che era forse parte del complesso di S. Maria della Carità, sino al lavabo nella sacrestia dei Miracoli, improntato alla maggiore sobrietà decorativa che contraddistingue l'architettura veneziana nei primi decenni del Cinquecento [...]. L'apparato decorativo dispiega una grande varietà di motivi [...]. Dal punto di vista stilistico, è soprattutto in ambito vicentino che si trovano i più convincenti termini di confronto per i rilievi pragliesi, dall'altare Garzadori di Rocco da Vicenza (1501) a quello Porto Pagello, eretto nella chiesa di S. Corona entro il 1530, con cui dividono, in primo luogo, il tipo di essenze vegetali, costituito da larghe foglie di vite in sostituzione della più rigogliosa vegetazione che accompagna le raffigurazioni animali sia in ambito lagunare che in quello veronese (Turetta, 2013, pp. 313-317)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500015614
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1979
    2015
  • ISCRIZIONI sotto il timpano - OMNES VELVT AQ[VA] DILABIMVR - I Lettera di Giovanni (5, 6) - capitale - a niello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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