Panta rhei. Fotografia a colori

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Il progetto è nato combinando una serie di eventi appartenenti al periodo di vita condizionato dalla reclusione a casa per via della pandemia da Covid-19. L'artista ha avuto la sensazione che tutto cominciasse ad esser messo in discussione, tutto ciò che si gestiva in maniera naturale, ritmicamente e quotidianamente, non ci fosse più. Tanto, troppo tempo da dedicare a se stessi, per riflettere sui propri pensieri e per conoscersi con una calma nuova. La routine incalzava bene i primi giorni, poi arrivava un crollo, poi ancora un ritmo esaltante nel fare delle attività nuove, poi ancora un crollo. A chi affidarsi, con chi entrare nell’intimo ora che se ne aveva la possibilità? Si è dovuto fare i conti con se stessi, contare esclusivamente sulle proprie forze. Emozioni e sensazioni nuove, delle regole imposte per poter reggere un peso grande che è la solitudine obbligata. La soluzione a Laghezza sembra provare a ricercare il bello, apprezzare la propria compagnia seguendo degli schemi da noi solo imposti. Una delle prime cose a cui ha pensato per potersi salvare è stata l’arte, una parentesi della sua vita sempre aperta che le ha dato la possibilità, attraverso le vite e le creazioni di altri, di conoscere se stessa e di accettarsi

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