Stella d'Italia
La cappella è ubicata in un parco adiacente al cimitero di Maderno, visibile dalla strada statale 45 bis (cfr. scheda di catalogo del parco della Rimembranza redatta in altra campagna di catalogazione). Essa consta di un corpo centrale e di 2 ali laterali. L’ala sinistra, costituita da un poderoso muro con feritoie, rappresenta una trincea da cui spuntavano elmi e baionette (gli elmi erano presenti fino agli anni ’70-’80), mentre l’ala destra, con le tonde molazze dei frantoi, richiama una postazione d’artiglieria, sul muraglione degradante della quale sono collocati sdraiati 4 proietti dirompenti di grosso calibro, da 210 o 260 mm. Al corpo centrale, invece, si accede tramite una scalinata di 6 gradini, ai cui lati sono state poste 2 granate di grosso calibro e 2 bracieri lenticolari, decorati a sbalzo dai fregi dei corpi e delle specialità delle Forze armate italiane. La cappella, costruita con conci di marmi policromi (bianco, rosso, giallo) è dotata di 2 avancorpi, sui quali sono stati collocati 2 lanciabombe originali della guerra. La cupola della cappella, coronata da una Croce di Cristo, simboleggia la testa di una poderosa bombarda con i suoi alettoni direzionali, fra i quali sono presenti delle feritoie che un tempo servivano per fare uscire i raggi luminosi di un faro collocato nella cupola medesima. La cappella è dotata di 6 contrafforti, sulla cima dei quali sono posizionate altrettante granate dirompenti di grosso calibro. La facciata è decorata da una semplice Croce di Cristo in marmo, e da un fregio metallico, costituito da una corona di spine all’interno della quale vi è un elmo mod. Adrian. Si accede all’interno tramite un’artistica vetrata in ferro battuto e vetri, dall’arco a tutto sesto, sul quale è incisa l’epigrafe dedicatoria. La cappella è a pianta ottagonale. Nei 4 lati di dimensioni maggiori si aprono altrettante vetrate: quella già citata di accesso, 2 laterali con vetri di colore verde, e quella che dà sul lato posteriore. Quest’ultima è artisticamente decorata con vetri policromi che raffigurano un’allegoria. Un soldato inginocchiato su un campo di battaglia, caratterizzato da rocce e arbusti, sta morendo fra i reticolati tenendosi il petto con la mano sinistra, mentre impugna ancora nella mano destra il suo fucile. Lo sta accogliendo nell’alto dei cieli Gesù, posto dietro di lui. I dettagli sono fedeli nella divisa, nell’elmo, nel fucile, nella sola coppia di giberne alla vita (in questo modo la portavano solo gli zappatori di Fanteria o i sottufficiali); al bavero slacciato della giubba si nota la stella a 5 punte, ma non vi è alcuna mostrina che ne contrassegni il corpo o l’unità. Sotto la vetrata è posto un altare in pietra grigia. Sul suo lato frontale è stata applicata la fedele riproduzione del verso della croce al merito di guerra. I 2 inginocchiatoi antistanti sono in legno, ed i loro sostegni sono la copia a dimensione reale dei fucili mod. 1891, fedele persino nei dettagli del meccanismo di sparo (l’otturatore è però privo di manubrio) e di puntamento. Gli altri 4 lati della cappella, invece, accolgono 4 lapidi in marmo verde con i morti nei conflitti dal 1915 al 1945. La 2 lapidi a destra e a sinistra dell’ingresso, coronate da una stella d’Italia in bronzo, commemorano i 32 deceduti nel conflitto 1940-1945, divisi fra morti e dispersi. Le 2 lapidi dirimpettaie, invece, sormontate dal fregio dello Stato del tempo (l’emblema di Casa Savoia affiancato da 2 fasci littori), ricordano i 40 morti nella Grande guerra, in ordine alfabetico, e i 5 deceduti nel conflitto italo-etiopico. Per tutti sono specificati: grado, cognome e nome. Nella cappella sono anche collocati 2 quadri d’insieme celebrativi. A destra, in una recente cornice metallica, è la stampa della Casa editrice Pea per i deceduti nella Grande guerra, con le loro foto e le note biografiche. A sinistra, in una artistica cornice lignea coeva poggiante su una struttura in ferro, sono messe le foto con i nomi dei deceduti nella guerra 1940-1945. Il soffitto, infine, è decorato ad affresco, in tinte di bianco e giallo, con motivi ornamentali di fantasia, fronde di quercia, un cielo stellato, ed un tropaion in cui si conoscono un elmo Adrian, un pugnale, una pistola lanciarazzi Very e due trombe. Ai 4 angoli vi sono anche altrettanti blasoni, 3 riproducenti un leone rampante, e 1 stemma non identificato. Dal centro della cupola pende un’artistica lampada votiva in bronzo
- OGGETTO monumento ai caduti a cappella
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MATERIA E TECNICA
marmo giallo
bronzo/ fusione
CEMENTO
INTONACO
LEGNO
PIETRA
VETRO
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ATTRIBUZIONI
Dubbini, Luigi (attribuito): ingegnere
Mozzoni, Tita (attribuito): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE cimitero pubblico
- INDIRIZZO Via Ugo Foscolo, Toscolano-Maderno (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Maderno già nell’estate del 1919 aveva inaugurato un ricordo ai propri morti. Si trattava di una lapide marmorea a semicerchio, con caratteri applicati in piombo, fissata all’antica colonna della Repubblica di Venezia; essa si trova oggi nel parco della cappella, presso un piccolo obelisco celebrativo l’Associazione Mutilati-Invalidi e Combattenti. Nel 1927 le sezioni locali del Partito Nazionale Fascista e dell’Associazione Nazionale Combattenti pensarono di concretizzare un manufatto più imponente. Da quell’anno un comitato fu incaricato di reperire i fondi, cui gli abitanti concorsero pure con elementi litici provenienti da dismessi frantoi o cartiere, così che il monumento risultasse un omaggio anche alla realtà lavorativa della quale gli scomparsi furono partecipi. Nel 1934 si decise di erigere una cappella votiva presso il parco delle Rimembranze. Il progetto fu fornito gratuitamente dall’ingegner Luigi Dubbini da Maderno (1897-1973), tenente nel 5° regg. Genio minatori, invalido di guerra a Plava nell’offensiva della primavera 1917, mentre il soggetto della vetrata fu disegnato del poliedrico artista Tita Mozzoni, e concretizzato dalla Ditta Fratelli Marengoni di Brescia. Le parti metalliche delle vetrate furono opera dell’officina meccanica Morani Nicola e figlio, con sede a Toscolano, come attestano tutt’oggi le targhette su di esse applicate. La struttura fu inaugurata domenica 2 maggio 1937, con numerose ed importanti autorità. Fu tenuto anche il rapporto della Federazione dei Combattenti, con circa 10.000 persone. Al suo interno sopravvivono 2 fregi riguardanti la storia d'Italia da 1929 al 1943, sfuggiti alle rimozioni/distruzioni post 1945. Il complesso monumentale, nella sua concezione ed esecuzione, è per certi versi bizzarro, con tratti quasi futuristi. Nell’insieme e in tutti i suoi dettagli richiama il fomite della morte e del dolore. Notevole e realistico il fregio della vetrata, opera del Mozzoni, che pare evocare le solitudini pietrose del Monte Pasubio, o le innumeri quote senza nome del Carso. La struttura sembra risentire gl’influssi del cimitero di guerra sulla collina di S. Elia (Redipuglia), oggi non più esistente, dove cimeli ed epigrafi erano stati studiati come elementi di una narrazione orale fra vivi e morti, come suggerisce anche una vasca da macero di una cartiera su cui era inciso il motto: “Parlano le pietre – Fummo strumento delle industrie avite – qui diamo gloria – agli eroi della patria”. Fonti e bibliografia. “Il Cittadino di Brescia”, 1919: 4 luglio, Maderno in memoria dei caduti e dei valorosi reduci; 20 agosto, I festeggiamenti di Maderno. “Italia Nostra. Bollettino delle associazioni di guerra bresciane”, a. VII (1937): n. 3, Il monumento ai Caduti di Maderno sul Garda; n. 5 L’inaugurazione del Monumento ai Caduti. E. Cerutti, Bresciani alla Grande guerra. Una storia nazionale, FrancoAngeli, Milano 2017
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303275053
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- ISCRIZIONI cappella, esterno, al di sopra dell'ingresso - AI MADERNESI CADUTI IN GUERRA // - a caratteri applicati in bronzo - italiano
- STEMMI cappella, interno, 2a e 3a lapide in senso orario - civile - Stemma - Stemma del Regno d'Italia dal 1929 al 1943 - 2 - Scudo di Casa Savoia, con il Collare dell'Ordine della SS. Annunziata, affiancato da 2 fasci littori
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0