Croce di Cristo

monumento ai caduti a lapide,

La lapide è fissata, per mezzo di 4 elaborate borchie bronzee in cui figura la Croce di Cristo, alla parete esterna destra della chiesa parrocchiale, a cica 250 cm da terra. Essa ha forma di rettangolo, poggiante sul lato più corto. Il lato superiore termina in una cimasa tondeggiante, che accoglie un fregio in bronzo composto da una corona di fronde d’alloro e di quercia, trattenute da un nastro, da cui emerge un’aquila ad ali spiegate. Al di sotto di esso, vi è l’epigrafe dedicatoria, cui segue l’elenco dei 10 morti nella Grande guerra. Per ognuno è riportato: una foto (andate perdute nella metà dei casi perché distaccatesi), cognome e nome, grado militare, data di morte, anno di nascita. Essi sono in ordine cronologico di decesso. Chiude l’elenco un fregio inciso nel marmo e dipinto, composto da una Croce di Cristo (con la scritta “PAX” nel mezzo) incrociata con una palma del martirio, bello anche se semplice, e per certi versi naif. Al di sopra della lapide, forse in epoca successiva, è stata applicata una lampada votiva a luce elettrica

  • OGGETTO monumento ai caduti a lapide
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
    MARMO BIANCO
    PORCELLANA
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bresciano
  • LOCALIZZAZIONE chiesa parrocchiale
  • INDIRIZZO Via Luigi Cadorna n. 22, Passirano (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Monterotondo, benché piccolo borgo collinare frazione del Comune di Passirano, conta ben 3 ricordi ai propri morti in guerra, risalenti tutti ai primissimi anni Venti. La loro origine non è chiara in ogni singolo passaggio. Tuttavia, dalla stampa coeva – nella storiografia si sono rinvenute solo informazioni parziali o fumose, se non forvianti o errate – sono emersi alcuni utili indizi. Nella zona di Monterotondo, nel 1920 si addivenne alla partitizzazione, ed alla conseguente frattura, del mondo degli ex combattenti. Già esisteva un nucleo dell’Associazione Nazionale Combattenti, formalmente apolitica ma di fatto rivolta verso i liberal-democratici. Però, si creò anche una sezione dell’Unione Nazionale Reduci di Guerra, anche questa formalmente apolitica, ma di fatto legata al Partito Popolare Italiano ed alla fazione cattolica militante. Nell’estate di quell’anno, gli associati alla Combattenti recriminarono che una conseguenza di detta frattura fu l’indirizzamento inopportuno di un fondo pro assistenza combattenti-vedove alla erezione di una lapide ai caduti. Dopodiché vi è un lungo silenzio. Il quotidiano cattolico “Il Cittadino di Brescia”, quando dava notizie da Monterotondo diceva dell’attività dell’Unione Reduci, ma nulla sulla lapide, che pure dovette essere conclusa e inaugurata in quegli anni. Finché, nel novembre del 1923, si preannunciò che domenica 4 nella borgata si sarebbe inaugurato un monumento, una croce nel cimitero ed il parco della Rimembranza. In effetti, esistono tutt’oggi questi ricordi. Il monumento è un obelisco a sezione triangolare (h. 430 cm circa) coronato da una Stella d’Italia in bronzo, il quale fu voluto – conseguenza “polemica” alla lapida murata nella parrocchiale? – dall’Associazione Combattenti, come attesta la medesima epigrafe dedicatoria. Al cimitero, invece, vi è una piccola croce marmorea (h. 145 cm X 68 larghezza) fregiata da una Stella d’Italia in bronzo, ai piedi della quale fu poi apposta una lapide che ricordava 5 coscritti traslati in questo cimitero dai campi di battaglia (3 della Grande guerra, 2 del conflitto 1940-1945). Il “Cittadino” non diede il resoconto dettagliato della cerimonia (se gli oratori erano avversari politici ometteva o sintetizzava i loro interventi), ma non lo diedero nemmeno i 2 quotidiani liberali, e neanche quello fascista. Il fatto sembra strano, poiché l’oratore fu il tenente Franco Sega, dirigente dell’Associazione Combattenti. Forse “Il Cittadino” accennò alla cerimonia solo perché nel suo corso furono consegnate anche le bandiere ed il crocefisso alle scuole; ma questa è solo una mera ipotesi. Dopo questa celebrazione, nessuna notizia sulla lapide per tutto il 1924 ed il 1925, forse davvero costruita fra la fine del 1920 e l’estate del 1923. Sulla lapide in sé, solo 2 brevi osservazioni. Nell’epigrafe dedicatoria vi è un cenno “emozionale” alla “mestizia” per i morti, che si auspicavano deceduti “per l’avvenire fecondo della patria”, in una sorta di ancestrale do ut des. Nel manufatto, infine, campeggia il fregio dagli eloquentissimi riferimenti cristiani, composto da una Croce di Cristo e da una palma del martirio. Nel corso di questa campagna di catalogazione, si sono trovate ancora lapidi vivacizzate dalla singolare bicromia bianco-nero, ma questo è un caso unico: la croce fu dipinta di marrone e la palma di verde. Fonti e bibliografia. Monterotondo. Effetti dell’unione Reduci, “Il Combattente”, a. II (1920), n. 34 del 5 settembre. “Il Cittadino di Brescia”: A Monterotondo. Distribuzione delle Medaglie Commemorative ai soci della Sezione Reduci, 12-4-1922; 1923, novembre: 2, A Monterotondo. Commemorazione; 13, Le commemorazioni della Vittoria; 25-9-1924, A Monterotondo. Onoranze alla salma di un Eroe; 11-2-1925, A Monterotondo. Onoranze a un caduto. G. Donni, Monterotondo di Passirano. Un borgo antico in Franciacorta, Brixia, Brescia 1995. A. Cazzani (a cura di), I monumenti e i giardini celebrativi della Grande guerra in Lombardia. Il censimento per le province di Brescia, Milano e Monza Brianza, Eurostampa, Fizzonasco 2012
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303274980
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • ISCRIZIONI centrale - MONTEROTONDO / CON ORGOGLIO E MESTIZIA / TRAMANDA AI POSTERI / IL RICORDO DEI SUOI FIGLI CADUTI / PER L’AVVENIRE FECONDO DELLA PATRIA / 1915 – 1918 // [fotografia] SERIOLI BENVENTUI SOLD. M. 9-7-1916 CLASSE 1894 / [fotografia] GALLI FERDINANDO “ “ 5-4-1916 “ 1891 /[fotografia mancante] MAFFEZZONI LUCIO CAP. M. “ 4-12-917 “ 1892 / [fotografia mancante] SERIOLI DANIELE SOLD. “ 18-12- “ “ 1899 / [fotografia mancante] ARCHETTI LUIGI “ “ 21-12-” “ 1894 / [fotografia] LAZZARONI GIOACHINO CAPO. “ 23-1-1918 “ “1884 / [fotografia mancante] ARCHETTI GIOVANNI SOLD. “ 9-3-” “ 1886 / [fotografia] PANSERA ROSILDO “ “ 23-4-” “ 1883 / [fotografia mancante] ARCHETTI AMADIO “ “ 7-4-” “ 1887 / [fotografia] CANTONI EMILIO “” “ 1895 // - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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