putto musicante

dipinto,

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Allegri Antonio Detto Correggio (1489 Ca./ 1534)
  • LOCALIZZAZIONE Como (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE (Vedi scheda di catalogo in formato cartaceo priva di numero di catalogo generale, compilata nel 1993 da Strada P. - Archivio SABAP MI). Antonio Allegri, detto il Corréggio, è stato uno dei più importanti pittori rinascimentali della scuola di Parma. Era figlio di un commerciante che viveva a Correggio, la piccola città in cui Antonio nacque e morì, e di cui prese il nome. A differenza di quello che spesso si ritiene, non era un artista autodidatta: sin dai primi lavori si evince una conoscenza approfondita di nozioni di ottica, prospettiva, architettura, scultura e anatomia. E’ probabile che abbia studiato a Modena e a Mantova, arrivando prima della morte nel 1506 del famoso pittore Andrea Mantegna. Sebbene i suoi primi lavori siano pervasi dalla sua conoscenza dell'arte del Mantegna, il suo temperamento artistico era più simile a quello di Leonardo da Vinci. Mentre Mantegna utilizza una linea strettamente controllata per definire la forma, il Correggio, come Leonardo, preferisce il chiaroscuro o una sottile manipolazione di luci e ombre che creano morbidezza del contorno e un effetto sfumato. È anche abbastanza certo che all'inizio della sua carriera visitò Roma e subì l'influenza degli affreschi vaticani di Michelangelo e Raffaello. Dopo che Correggio lasciò Mantova, si divise tra Parma e la sua città natale. Le sue prime opere importanti sono il soffitto del salone della badessa del convento di San Paolo (1519 ca.) a Parma. La badessa Giovanna de Piacenza assicurò a Correggio un altro importante incarico: la decorazione della cupola della chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma. L'affresco dell'Assunzione della Vergine nella cupola della cattedrale di Parma segna il culmine della carriera di Correggio come pittore murale. Questo affresco anticipa lo stile barocco della pittura del soffitto drammaticamente illusoria. L'intera superficie architettonica è trattata come un'unica unità pittorica di vaste proporzioni, equiparando la cupola della chiesa alla volta celeste. Il modo realistico in cui le figure tra le nuvole sembrano sporgere nello spazio degli spettatori è un uso audace e sorprendente dello scorcio. Si tratta di un’opera che deve molto a Michelangelo. Il resto delle opere più famose di Correggio si dividono in tre gruppi: le grandi pale d'altare, squisite piccole opere di devozione privata e una manciata di soggetti mitologici di carattere liricamente sensuale. Molte pale d'altare divennero così famose che acquisirono soprannomi. L'Adorazione dei pastori (1530 ca.) è chiamata Notte (La Notte) e la Madonna di San Girolamo è popolarmente conosciuta come Il Giorno. Una poetica intima e familiare pervade le piccole opere devozionali, come La Madonna del Canestro e La Vergine adorante Gesù Bambino, mentre il Matrimonio mistico di Santa Caterina è un saggio visivo nell'estetica della metà del XVI secolo dell'ideale femminile bellezza. In questi ultimi lavori il Correggio ha sfruttato appieno il mezzo della pittura ad olio. Affascinato dalla bellezza sensuale, ha ottenuto i suoi effetti più notevoli in una serie di opere mitologiche, tra cui Danae, Lo stupro di Ganimede, Giove e Io. Il carattere sensuale del soggetto è esaltato dalla qualità della vernice. Queste immagini portano l'erotico al limite che può andare senza diventare mai offensivo. Sebbene la sua influenza possa essere rilevata nella successiva pittura parmese, specialmente nello stile manierista del Parmigianino, Correggio ebbe molti imitatori ma nessun allievo diretto che merita menzione. Il Correggio divenne quasi una divinità tutelare dello stile rococò francese, e le sue grandi pale d'altare furono tra le opere più copiate dagli artisti viaggianti del XVIII secolo durante i loro anni di studio in Italia. Si ricorda una provenienza del dipinto dalla collezione Giovio di Como che al tempo del vincolo fu di proprietà Lonati. L'opera da questi fu venduta a Pietro Verzetti ed esportata in Svizzera già nel 1948. Al momento si sono perse le tracce. Il dipinto fu periziato il 31 marzo 1935 da Amadore Porcella, venne da questi pubblicato con attribuzione certa al pennello del Correggio e pubblicato dallo stesso in P. Amadore, Una primizia del Correggio. Il "Putto Musicante", in Manifestazioni parmensi nel IV. centenario della morte - Parma 1935, pp. 141-144
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303271866
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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