Natività di Gesù

dipinto, ca 1540 - ca 1545

Il dipinto ad olio, di formato rettangolare prossimo al quadrato, è stato rintelato con telaio ad espansione; si segnalano inoltre le integrazioni pittoriche che interessano in particolare le figure del Bambino e di S. Giuseppe (cfr. Provvedimento di tutela in allegato). L’opera illustra l’episodio della Natività con Gesù disteso e benedicente posto al centro della composizione dove convergono gli sguardi delle tre figure inginocchiate: l’angioletto (rarità iconografica rispetto alla scelta più consueta di rappresentare un’intera schiera di putti adoranti), il S. Giuseppe e la Vergine con le mani giunte. I personaggi sono raffigurati nei pressi di una capanna, il cui tetto di paglia e legno è sostenuto da colonne classiche (l’edificio antico in rovina simboleggia il superamento dell’età pagana). Sullo sfondo è rappresentato l’episodio dell’Annuncio ai pastori con l’apparizione di un angelo in volo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Moroni Giovan Battista (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Albino (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Presentata nel 2014 alla galleria Lampertico di Milano, l’inedita teletta, probabilmente di destinazione devozionale privata per le piccole dimensioni, è stata attribuita a Giovan Battista Moroni, andando a rischiarare la ristretta e poco documentata attività giovanile (dopo la presentazione presso Lampertico, l’opera è stata esposta al Flashback di Torino nel novembre 2014, quindi a Londra presso Trinity Fine Art dal 26 novembre al 5 dicembre 2014, infine alla BIAF di Firenze nel 2015). Nel dipinto, il robusto naturalismo di matrice lombarda, quasi arcaizzante, spazza via ogni inflessione manierista e satura di dettagli la composizione che trabocca di minuzie sulla ribalta del primo piano. Inequivocabilmente prossima ai lavori del Moretto, l’opera mostra prestiti dal maestro bresciano piuttosto evidenti nella figura della Vergine: nella tipizzazione del volto e nella resa delle lumeggiature seriche del tessuto. D’altra parte, già nel disegno della testa del Bambino, si coglie quella caratteristica tendenza di Moroni alle “tipologie leggermente macrocefale” (Frangi 2014, p. 25). L’opera, anche per una certa ingenuità nella ripresa dei modelli moretteschi, è collocabile nella prima metà degli anni Quaranta del XVI secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303270179
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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