raffigurazione simbolica e allegorica

monumento ai caduti a cippo 1961 - 1961

Monumento dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Costituito frontalmente da un muretto con incastonate varie pietre; superiormente è posta la parte scultorea in bronzo: tre braccia che sostengono una sorta di elemento sfaccettato da cui fuoriesce una figura sospesa nell’aria. La parte superiore del muretto è cava per permettere la piantumazione di fiori e arbusti

  • OGGETTO monumento ai caduti a cippo
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
    Marmo
    PIETRA
  • MISURE Profondità: 170 cm
    Altezza: 400 cm
    Larghezza: 381 cm
  • ATTRIBUZIONI Rebesco Giuseppe (1911/ 1981): scultore
  • LOCALIZZAZIONE giardino comunale
  • INDIRIZZO Via Sacconaghi, Comerio (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Del monumento ai caduti si cominciò a parlare in seno al consiglio comunale di Comerio nel 1920. Nel 1921, sindaco Enea Sacconaghi, si dà l’incarico per lo studio del bozzetto allo scultore Giacomo Buzzi Reschini. Si discute a lungo circa “il posto più idoneo” per la posa del monumento. Il 18 novembre 1923 i civici amministratori ne approvano la dedica: “Comerio consacra alla gloria i figli suoi caduti per l’onore e la grandezza d’Italia nella guerra 1915/ 1918”. Il testo venne scritto sulla lapide inserita nell’ara in granito di Baveno, posta sopra il piedistallo, ora sistemata sul tappeto verde del cortile a sud-est della scuola media. Sull’ara, a destra di chi guarda, un soldato in bronzo posava la baionetta. Il tutto faceva bella mostra dove prima era la “Cappelletta” sullo slargo via Piave – via al Mattello – via Sacconaghi. Era – si tratta di unanime consenso – un monumento molto significativo e di buon valore artistico, donato ai Comeriesi dal sindaco Enea Sacconaghi e inaugurato il 12 ottobre 1924. Scoppiato il secondo conflitto mondiale, già nell’ottobre 1940 vennero diramate ai podestà le disposizioni circa la requisizione delle parti in bronzo dei monumenti. La popolazione di Comerio, affezionata anche religiosamente al ricordo dei suoi figli più cari, espresse sdegno, oltre che rammarico, quando seppe che il “soldato” sarebbe stato requisito per ragioni belliche. Il commissario prefettizio Elio Fidanza, nell’intento di evitare la requisizione e quindi la distruzione della figura in bronzo, intervenne a più riprese sulle autorità competenti, mettendo in evidenza che si trattava di opera artisticamente pregevole dello scultore Danielli Bassano (e non Buzzi ?) nato a Crema nel 1854, formatosi nell’Accademia di Brera sotto la guida dei maestri Giosuè Argenti e Francesco Barzaghi. Il Commissario, rimaste senza esito le perorazioni, fece eseguire un calco in gesso del “soldato” per la possibile riproduzione dopo il conflitto. L’1/7/1941 la nostra statua venne rimossa e consegnata all’Ente Distribuzione Rottami, che accertò il peso netto del bronzo in Kg. 226 che pagò L. 4 al Kg., quindi versò L. 904 al Comune di Comerio. Il nuovo monumento. Dopo il conflitto si pensò al ripristino del monumento. Ma del calco in gesso del “soldato” si perdettero le tracce. Così passò del tempo. Nel 1958 si formò il “Comitato per l’erezione del monumento ai Caduti di Comerio” col compito di raccogliere i fondi e provvedere alla realizzazione che ora notiamo lungo il lato sud del cimitero e a destra dell’arteria statale che porta a Gavirate. Il bozzetto venne preparato dal prof. Ferredo Franzot, mentre il calco per la fusione in bronzo fu opera dello scultore Giuseppe Rebesco. La spesa, circa tre milioni, venne in gran parte coperta con offerte dei Comeriesi. Il nuovo monumento venne inaugurato il 18 giugno 1961. Giuseppe Rebesco: nasce a Busto Arsizio nel 1911. Frequenta per quattro anni l’Istituto Superiore di arti e mestieri dell’Umanitaria a Monza. Dopo aver vinto una borsa di studio accede alla Scuola del marmo dell'Accademia di Brera in Milano, allievo di Adolfo Wildt e contemporaneamente frequenta gli studi degli scultori Giannino Castiglioni e Eugenio Pellini. Realizza monumenti su commissione pubblica e privata, si dedica anche alla scultura di genere e alla ritrattistica in ambito privato. Nel 1931 realizza la figura femminile in bronzo sulla tomba Basilico che dà il via alla sua attività per il cimitero di Busto Arsizio; le commissioni si fanno più numerose a partire dalla seconda metà del decennio. Nel 1936 realizza il Battistero della chiesa di San Domenico in Legnano; sono del 1947 le colonnine con le effigie della Madonna dell’Aiuto poste ai cinque ingressi della città di Busto in occasione dell’anno mariano; nel 1966 erige la Fontana del Centenario. Partecipa a mostre pubbliche e rassegne istituzionali, alle Biennali d’arte sacra di Milano e Novara, al Premio Città di Gallarate, alle Biennali di Milano. Sue altre opere pubbliche sono la fonte battesimale nella chiesa di San Domenico a Legnano, la fontana di Piazza Garibaldi a Busto Arsizio, la Via Crucis della Cappella Stefano Ferrario al cimitero di Busto. Sue opere si trovano anche a Milano, Roma e Gallarate. Per un quindicennio, dal 1966 fino al 1981, è stato docente di scultura al Liceo artistico di Busto Arsizio. Muore nel 1981 a Busto Arsizio. (Cavallera Marina, Comerio: la sua storia - Busto Arsizio Nomos 2011; Crosta Paolo, Comerio: un poggio a nord del lago: note storiche e paesistiche - Gavirate Nicolini 1986, pp. 56-58; Magini Giuseppe, Giuseppe Rebesco Scultore ricercatore di forme pure ed equilibrate in "Almanacco della Famiglia Bustocca per l'anno 1996" - Busto Arsizio, La Famiglia Bustocca, 1996, pp. 36-50)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303254340
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1961 - 1961

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'