La Missione. Folla che prende parte alla missione al popolo

dipinto post 1845 - ante 1845

In riva ad un lago, nella piazza di un paese dominata al centro da una statua, è concentrata la folla di fedeli intenti ad ascoltare la predicazione del vescovo che si scorge su un palco in profondità a destra. Alle sue spalle si trova un palazzo, mentre in profondità al centro si vede una chiesa dalla facciata a capanna. Accanto alla chiesa ed al palco vi sono alcune piante; in primo piano al centro si vede una statua

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA acquerello su carta
  • MISURE Altezza: 44 cm
    Larghezza: 59,2 cm
  • ATTRIBUZIONI Mazzola Giuseppe (notizie 1845-1868)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Faglia-Torri
  • INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella Distinta del 1854 il dipinto è descritto al numero 3 come "Una predicazione con statua di S. Carlo con cornice dorata". Presente negli inventari successivi è riconosciuta col titolo de "La missione" e con il nome dell'artista Giuseppe Mazzola solo in occasione del temporaneo trasferimento a Lucca nel 1918. La scena si svolge su una piazza, davanti a una chiesa; importante è la presenza della statua di san Carlo Borromeo che permette di accertare l'identificazione (insieme al supporto cartaceo) con il dipinto del lascito Repossi. L'acquerello, come ha evidenziato Maggi, è una delle rare opere del pittore milanese Giuseppe Mazzola, operante nel capoluogo lombardo tra il 1845 e il 1868. Per questo l'acquerello della Pinacoteca Repossi oltre a far parte del ridottissimo corpus di opere dell'artista (non più di una ventina) è da porre all'inizio della sua carriera artistica; presentato all'Esposizione di Brera del 1845 con il titolo "La Missione", fu acquistato dalla Società di belle Arti di Milano e fu vinta dal Repossi quando fu messa in palio nell'estrazione del 5 febbraio 1846 (Maggi, 2003-2004, p. 107). L'impostazione della scena, vivida di particolari di genere e con qualche intonazione realistica deve molto nella sua impostazione all'arte dei fratelli Canella e, in genere, alla pittura milanese di veduta della prima metà del secolo. La tecnica ad acquerello permette all'artista di giocare sui chiarissimi e di dare all'insieme un'intonazione leggera e solare.||||Società delle belle arti di Milano 1845, p. 5 art. 1: si tratta dell'art. 1 del regolamento della società che dice che "La Società di Belle Arti, mediante un contributo annuo pagabile da ogni Socio, raccoglie un fondo da erogarsi, ad ogni ricorrenza della pubblica Esposzione, nell'acquisto di un numero di oggetti d'arte proporzionato alla rendita disponibile, da essere poi distribuiti a sorte fra i Soci".||Questo articolo spiega la prassi dell'astrazione grazie alla quale nel 1846 Repossi ottenne il quadro della Missione, come documenta l'eklenco opere deel 1846 e la nota manoscritta accanto alla voce del Mazzola:||Società delle belle arti di Milano 1846, p. 42 n. 55 (nel paragrafo: Premi acquistati dalla Società delle belle arti all'Esposzione in Brera del 1845 [e estratti a sorte fra i soci come premio]: Mazzola Giuseppe - La Missione - Acquarello a colori, piccole figure. Accanto vi è una nota a matita che dice che tale opera è stata vinta da Repossi Pietro av di Chiari
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300641849
  • NUMERO D'INVENTARIO D00084
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • ISCRIZIONI in basso a destra - G. Mazzola 1845 - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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