Sacro Cuore di Gesù con gli strumenti della passione

dipinto post 1845 - ante 1845

Al centro della composizione si trova il Sacro Cuore di Cristo; ai lati e dietro di lui, disposti in modo simmetrico, vi sono cinque angeli che mostrano gli strumenti ed oggetti della passione: la lancia, il sudario, la spugna, il calice e la corona di spine; in cielo alcuni angeli e cherubini che celebrano Cristo; uno di loro mostra la croce

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • MISURE Altezza: 35,2 cm
    Larghezza: 22,6 cm
  • ATTRIBUZIONI Sogni Giuseppe (1795/ 1874)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Faglia-Torri
  • INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non si conosce quando il dipinto sia entrato nelle collezioni della Pinacoteca Repossi figurando solo nell'Inventario del 1973. Dalla corrispondenza tra Alessio Antonio Rota e Francesco Cavezzali si evince che la commissione della pala per la parrocchiale di Chiari sia stata proposta al Rota dal Cavezzali quasi 'a scatola chiusa'. In una lettera del 17 gennaio 1845 il Rota veniva informato che l'artista "qualora ciò fosse aconsentito da suoi consoci si potrebbe passare al contratto (BMC, Fondo Rota, Miscellanea relativa spese di Chiesa, cartella Lettere..., Arm. mss. II, B. II.4) e, successivamente, il 14 febbraio confermava che il Sogni aveva eseguito il bozzetto del quadro e il Cavezzali chiedeva come accordarsi per farlo giungere a Chiari. Di fatto il 15 luglio dello stesso anno il contratto per la pala dell'altare che doveva sostituire il dipinto d'inizio Seicento raffigurante il Crocifisso con la Madonna, la Maddalena e san Pietro martire, veniva stipulato "tanto che il Cavezzali poteva comunicare che il pittore si sarebbe portato prestissimo a Chiari per concordare le modifiche da apportare al bozzetto" (Fusari, 2000, p. 97). Compiuto entro l'anno successivo il dipinto era pagato 2500 lire milanesi dai devoti del Sacro Cuore e prima di giungere a Chiari era esposto a Brera dove riceveva molti consensi dalla critica che ne ammirava la compostezza e la morbidezza dei colori. Il bozzetto, rispetto all'opera compiuta, mostra pochissime varianti, probabilmente volute dai committenti. Da un punto di vista stilistico si può apprezzare la verve coloristica del pittore, "la maestria nel comporre i gruppi dei personaggi e la freschezza quasi estemporanea del dipingere a corpo, chiaramente sacrificati nell'opera definitiva, in nome della compostezza e della correttezza accademica" (Fusari, 2000, p. 99)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300641830
  • NUMERO D'INVENTARIO D00065
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • ISCRIZIONI sul risvolto sinistro della tela - Visto dalla Fabbricieria - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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