Madonna del latte
dipinto,
post 1440 - 1460
Su un trono gotico visto frontalmente è seduta la Madonna raffigurata mentre allatta Gesù Bambino, seduto sulle sue ginocchia, a sinistra
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
affresco staccato riportato su tela
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MISURE
Altezza: 100,2 cm
Larghezza: 105,3 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Faglia-Torri
- INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Proveniente, come gli altri affreschi conservati nella Pinacoteca Repossi (nn. D00022-D00024), dalla chiesa clarense dedicata ai Santi Gervasio e Protasio dalla quale fu strappato nel 1910 dal pittore bergamasco Giuseppe Riva, il dipinto è stato ipoteticamente ritenuto da Terraroli (1991, p. 25) la parte centrale di un polittico ad affresco i cui laterali sarebbero stati di due frammenti raffiguranti un Santo taumaturgo e San Bernardino da Siena. Tale ipotesi pare poco praticabile per motivi stilistici poiché, ad evidentiam questo affresco è assegnabile a un epoca più antica di quella a cui debbono essere ascritti gli altri due dipinti. L'impostazione frontale della Vergine con il Bambino e il sontuoso trono tutto trafori gotici denuncia una datazione entro la prima metà del XV secolo, mentre i due santi per l'interno dinamismo e per la monumentalità delle figure che, seppur sfibrate dal cattivo stato di conservazione, s'inseriscono nel campo dipinto con maggiore libertà e mobilità, vanno assegnate alla fine del secolo. Le tangenze notate da Terraroli sono piuttosto da ascrivere a generici elementi fisionomici (lo sguardo del Bambino identico a quello del san Bernardino) che si sono rivelati frutto di integrazioni del restauro del 1910, mentre l'essenziale arcaicità della figura della Vergine basilissa e la semplificazione spaziale del trono denunciano una generazione più popolare di quella proponibile per i due santi e, francamente, non si scorge nulla di quella filiazione dai caratteri bembeschi proposta ancora dallo studioso, mentre si notano tangenze con molta pittura di matrice locale divulgata qui in maniera ancor più semplificata e che dovette comunque desumere i suoi prototipi da talune figurazioni ancora oggi leggibili sulle pareti della chiesa di San Francesco d'Assisi a Brescia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300641790
- NUMERO D'INVENTARIO D00025
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
- DATA DI COMPILAZIONE 2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0