Crocifissione

dipinto murale, 1500-1520

Entro una struttura archiacuta, delimitata da lesene con motivi a grottesca, appaiono in tre scomparti episodi della Crocifissione. La scena centrale raffigura la Crocifissione, con le tre croci e in primo piano la Vergine sorretta dalle Marie e accompagnata da S. Giovanni, al di là si nota un vasto paesaggio con Gerusalemme turrita e sulla destra un agglomerato castellano. Ai lati della croce sono visibili alcuni angeli, mentre due diavoli prelevano l'anima al ladrone di destra. Nel lunettone sono raffgurati a sinistra l'apparizione della croce a Costantino e a destra il ritrovamento della croce da parte di Elena. Al culmine del lunettone è visibile uno stemma retto da due sirene: il fronte di un edificio. Il ciclo è chiuso in basso da uno zoccolo che riporta due scene a monocromo: a sinistra si notano due putti musici e a destra il sacrificio di Isacco

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI De Donati Bernardino (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Gravedona (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Barelli (1874, pp. 9- 10) vi scorgeva la mano del Luini, autore tra gli altri del dipinto raffigurante la Crocifissione in Santa Maria degli Angeli a Lugano. Tale attribuzione è con cautela accettata dalla Zecchinelli (1951, p. 50) e dal Longatti (1968, p. 296) allargata a comprendere più che il Luini stesso un suo seguace. Il Rovetta (1979- 82) scorgeva invece negli angeli legami con quelli della crocifissione del pilastro che separa l'abside dalla cappella di S. Agata e richiami dalla cappella di S. Agata e richiami tra i particolari paesistici e quelli visibili nel ciclo di S. Giovanni Battista. M. T. Binaghi Olivari (1982, pp. 225- 226), attribuisce, con qualche riserva, gli affreschi a Bernardino de Donati, pittore attivo a Milano, abitante a Como nel 1515 e a Milano nel 1521 e attivo a Morbegno nel 1515 con Andrea de Gezis per la chiesa di S. Antonio con il ciclo di Santa Caterina e nuovamente nel 1521 nella stessa chiesa, questa volta affiancato da Vincenzo de Barberis, nel ciclo con le storie di S. Antonio. Sappiamo poi che si stabilisce a Talamona nel 1525 e a Caiolo nel 1529 e che muore tra il 1530 e il 1531 (B. Leoni, L'Ancona lignea nella chiesa di San Vittore a Caiolo e il suo autore, in "Boll. della Società Storica Valtellinese, n. 38, 1985, pp. 135- 147). Componenti nella sua formazione sono Zenale, il Suardi e poi il Luini e Gaudenzio Ferrari. A. Rovetta (1986, p. 97) sembra infine concordare con l'ipotesi della Binaghi, sostenendo per il ciclo in questione il nome del De Donati. Va ricordato infine che la tematica della Passione è tra le più ricorrenti della chiesa di Santa Maria delle Grazie, è ripreso infatti anche nell'architrave del portale sulla facciata, nel pilastro che separa l'abside dalla cappella di S. Agata.Restauri: 1937, Sopr. dell'Arte Medievale e Moderna, Milano, Giuseppe Arrigoni e Marino Guandalini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300222502-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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