croce d'altare, insieme - bottega napoletana (sec. XVIII)

croce d'altare,

Croce retta da base triangolare, in cui si innesta tramite nodo schiacciato decorato con cartelle e volute e immagine Santa Domenica (recto); croce campita da motivi geometrici cesellati con bordi a volute e foglioline sporgenti; braccia a terminazioni espanse con teste di cherubino ad altorilievo tra foglie e volute, cui si sostituiscono al recto motivi floreali; raggiera e cartiglio; Cristo aureolato a tutto tondo

  • OGGETTO croce d'altare
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
  • LOCALIZZAZIONE DELEBIO (SO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce d'altare è inserita nella base che reca l'iscrizione indicante come l'opera sia stata fatta eseguire dai delebiesi residenti a Napoli nel 1723. Presenta inoltre il bollo dell'Arte del 1724 ed il punzone N.T., che non appare individuabile tra gli argentieri napoletani, ma che risulta essere l'autore anche di un grande tabernacolo in argento eseguito nel 1700 per la cattedrale di Troia, forse da identificare con Nicola Traglia (cfr. E. e C. Catello, "Argenti napoletani dal XIV al XIX secolo", Napoli, 1972, tav. XXIV). Il confronto tra le due opere sembra avvalorare i dati documentari in quanto entrambe mostrano un gusto decorativo sobrio pur nell'evidente ricchezza, una partizione misurata e coincidenti motivi ornamentali tipicamente settecenteschi. Di particolare finezza le due figure di angioletti ai lati. L'oggetto è descritto nella visita pastorale Neuroni (1754) e in quella Mugiasca (1766): "una croce d'argento con piedestallo d'argento magnifica, due angioli d'argento che si pongono a latere di detta croce portanti due cerei" e ancora "altra (croce) per l'altare maggiore con piedistallo, e due angioletti di gitto tutto d'argento, altri due angioletti d'accompagnamento a quella con cornucopie gestatorie di sue candele tutto di gitto d'argento". Non si hanno tracce dei secondi due angeli menzionati. Già nella visita pastorale del 1668 è detto dei delebiesi che "pars vero petunt regnum neapolinum ubi munus baiuli exercenti"; in base alla dedica la croce con la base appare donata alla chiesa di S. Domenica, ma nella seconda visita pastorale Mugiasca nel 1780 si dice: "La chiesa figlia di S. Domenica ha quasi niente di nobile perchè in tutto la somministra nelle funzioni la Collegiata. Egli è ben vero che gran parte delli argenti, che sono nella Collegiata sono di sua ragione per la limosina raccolta dagli uomini di Delebio che dimorano in Napoli".Per l'impressionante elenco degli argenti donati ai paesi d'origine dai valtellinesi emigrati (soprattutto a Roma e Napoli) si veda: "I doni degli emigranti valtellinesi e valchiavennaschi alle chiese dei paesi d'origine, a cura di B. Ciapponi, Sondrio, 1976
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300210954-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ISCRIZIONI sulla base, lungo la fascia - FATTA FARE DALLI BENEFATTORI DI S. DOMENICA DI DELEBIO CHE DIMORANO/ IN NAPOLI/ A.D. 1723 - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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