riposo nella fuga in Egitto

dipinto,

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Campi Giulio (1508/ 1573)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Terminati i lavori ad affresco nell'area presbiteriale, i fratelli Giulio e Antonio Campi si dedicarono alla decorazione delle cappelle laterali, mantenendo come punto di riferimento la zona dell'altare", scrive giustamente A.MORANDOTTI (1984, p.31). Si iniziò dalla prima cappella a destra dell'altare (terza a sinistra dall'ingresso), dedicata alla Vergine, di cui Giulio Campi esegue la pala. E' citata come uno dei più felici dipinti di Giulio dal TORRE (1674), da LATUADA (1737), dal BIANCONI (1787), dallo ZAIST (1774), dal LANZI (1795, ed.1825); che vi vede "tutta qulla natural grazia e tutta quell'arte che può distinguere un imitator di Correggio". Indi da MONGERI (1872), MEZZANOTTE (1936), RONCHI (1964), BORA (1977 e 1985), MORANDOTTI (1984), GODI e CIRILLO (1978). G.BORA, nelle "Note Cremonesi II" 1977, p.80 segnala nel disegno del Louvre n. 6266 il modello del dipinto (ma della cui autografia la critica non è concorde) , di cui scrive: "credo debba essersi servito anche Giorgio Ghisi per la sua incisione a bulino". Precisa inoltre (anche nella scheda del dipinto nel cat. "I Campi" Cremona 1985) che il "Riposo" è databile intorno al 1566-1567, successivo al "Battesimo di Cristo" nel Duomo cremonese e "contemporaneo all'Annunciazione della chiesa di Sant'Agostino a Cremona, che è da sempre attribuita ad Antonio ma che è chiaramente di mano di Giulio".Famosissime le incisioni che ne trassero Giorgio Ghisi nel 1578 (Bartsch XV, 385, 4) e Agostino Carracci (De Grazia, 1884, pp.80-81). Nell'incisione (che forse si rifaceva a un diverso modello di Giulio) vi sono alcune varianti, e in particolare la figura di un prelato sulla destra in secondo piano, a mani giunte, che nel dipinto viene sostituita da un angelo. (La figura del prelato è nominata anche nelle citazioni del Bianconi e del Lanzi e recentemente da Godi e Cirillo).In quest'opera, pur legata a temi manieristici, Giulio si orienta verso quel morbido classicismo rsffaellesco- correggesco (le Vergine e gli angeli), in cui affiorano anche reminiscenze luinesche (Bora), mentre Godi e Cirillo rilevano richiami alla cultura centroitalica in alcune figure (l'angelo a sinistra), ricavati "da una idea di Livio Agresttella sala Regia in Vaticano" (1978, p.53)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300209138
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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