motivi decorativi

decorazione pittorica, ca 1520 - ca 1529

Decorazione dipinta a girali e caulicoli d'acanto, monocromi, su fondo scuro. Le vele sono delimitate da una cornice dipinta a finto rilievo, e da una cornice scura su cui è iterato un nastro piatto, annodato, dalle terminazioni a foglia, intercalato da quattro fiori disposti a formare una croce. Nella vela presso l'entrata e in quella vicino all'arco dell'abside, compaiono due putti alati, tubicini dal cui corpo si diramano i girali che occupano il campo della vela. Tra i due putti s'innalza una candelabra da cui sorge un angelo, a mezza figura, con le braccia aperte e le ali abbassate

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le scritture più antiche relative alla confraternità di Santa Maria della Passione "prope campanile canonicorum" risalgono al 1455 (ASDM, V.P., S.Ambrogio, XLIX 71). Nel 1477 Guiniforte Solari approva l'edificazione del nuovo oratorio con l'annesso chiostrino. Sciolte le confraternite alla fine del XVIII secolo, l'oratorio venne ceduto nel 1812 all'amministrazione della basilica di S.Ambrogio. Adibito a laboratorio tessile, venne nuovamente confiscato nel 1866 e tre anni dopo venduto ad un vinaio. I primi strappi degli affreschi vennero realizzati, verso il 1869, da Antonio Zanchi di Bergamo, su commissione dell'avvocato Michele Cavaleri; i soggetti dei dipinti staccati si riferivano all'Orazione nell'orto, alla Flagellazione, alla Resurrezione e alla Discesa dello Spirito Santo. Alienata anche la collezione Cavaleri, ritroviamo gli affreschi in nove frammenti messi all'asta nal 1898 da Foster a Londra: tre vennero acquistati dal South Kensington Museum (poi Victoria and Albert), cinque da Mr. Abercrombie, e l'ultimo da uno sconosciuto. I primi tre frammenti si riferiscono all'Ascensione, gli altri cinque all'Ultima Cena, alla Flagellazione, all'Orazione nell'orto, oltre a particolari della Vergine in trono e dello Spirito Santo tra Angeli. La documentazione offerta da Caffi (1889) e Beltrami (1911), unitamente ai lacerti sopravvissuti all'interno dell'Oratorio, consente un'ipotesi di ricostruzione iconografica. Sulle pareti dell'aula, scandite dalla doppia campata, si trovavano la Flagellazione, l'Orazione nell'orto, l'Ascensione e la Discesa dello Spirito Santo. Sulla controfacciata era dipinta l'Ultima Cena "a tavola rotonda con figure al naturale" (G.F., 1869). Sulle pareti dell'abside si intuisce nelle tre Marie che escono da Gerusalemme (parete di sinistra) il prologo della Resurrezione, mentre sulla parete di destra è il Noli me tangere. Sulla parete di fondo, ai lati, due figure di profeti: probabilmente Isaia e Davide, che abitualmente affiancano la Crocefissione. Nelle lunette gli Angioletti con strumenti e simboli della Eassione; sulla volta dell'abside è raffigurato il Dio Padre, nell 'intradosso dell'arcosolio i Dottori della Chiesa. Al centro della volta dell'aula si trova l'Agnus Dei. Nelle vele grottesche con simboli mariani ed eucaristici. Tali affreschi rivelano "se non la mano, la diretta influenza del Luini" (Beltrami, 1911), con richiami ai dipinti in S.Maurizio al Monastero Maggiore, a quelli della Pelucca e della cappella di S.Giuseppe in S.Maria della Pace, oggi a Brera. Nell'oratorio della Passione i dipinti che più manifestano la diretta dipendeza da modelli di Bernardino Luini sono il Dio Padre, sulla volta dell'abside, il Noli me tangere, la figura di profeta nel lato di destra della parete di fondo, le due figure sui pilastri dell'arcosolio, mentre più corsivi appaiono gli Angioletti con strumenti della Passione. La decorazione della volta costituisce un altro richiamo con ornamentazioni sempre di carattere luinesco, nella chiesa di S.Vittore in Meda eseguite verso il 1520. Considerando la cronologia delle opere del Luini sopra ricordate, gli affreschi dell'oratorio di S.Maria della Passione possono essere datati alla metà del terzo decennio del Cinquecento. La decorazione ricorda quella stesa dal Luini, o da un suo co! laboratore, sulla volta della cappella della villa alla Pelucca tra il 1520-1523, e quella, anch'essa di carattere luinesco, datata 1520, della volta della chiesa di S.Vittore a Meda (Beltrami, 1911)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300206304-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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